Le accuse di corruzione al presidente del consiglio lombardo non preoccupano il leader del Carroccio che ai suoi è sembrato "sereno e tranquillo". Salvini: "Dobbiamo essere al di sopra di ogni sospetto, più degli altri partiti"
Di fatto, il Carroccio è sotto choc. L’avviso di garanzia a Boni e al capo della sua segreteria, Dario Ghezzi, per presunte tangenti percepite tra il 2008 e il 2010, quando era assessore regionale all’edilizia, ha letteralmente scosso un movimento che, tradizionalmente, fa della difesa della legalità una bandiera.
“Nella Lega dobbiamo essere al di sopra di ogni sospetto – ha detto l’eurodeputato Matteo Salvini in un’intervista a Repubblica-. Dobbiamo esserlo più di altri partiti, perchè da noi certe cose non possono succedere, direi, per definizione. E’ un dovere morale, altrimenti non si capisce perchè ci chiamiamo Lega”. Secondo Salvini pare che “al momento il problema sia più giudiziario che politico. Ma è chiaro che se arrivassero altri arresti bisognerebbe ridiscutere tutto”. Dunque ancora presto per “parlare di caso politico”, ma Salvini ammette che “per la Lombardia questa non è una bella immagine: si tratta di una delle Regioni più virtuose d’Italia”. La speranza, sottolinea, è che le accuse si rivelino infondate: “C’è un’indagine in corso. Non siamo davanti a un arresto, nè tantomeno a una condanna. Lasciamo lavorare chi ha il compito di condurre le indagini”. Concetti ribaditi anche a SkyTg24 dove l’europarlamentare ha constatato che “qualcuno ha deciso che la Lega è ladra” ma, ha aggiunto, “mi sembra strano quello che è successo, visto che conosco le persone coinvolte”.
La notizia dell’avviso di garanzia a Boni è arrivata in un momento particolare, con il Carroccio che, passato all’opposizione, da giorni ha alzato i toni contro il governo Monti e, in via Bellerio, la reazione più naturale è stata speculare sul “tempismo” dimostrato dalla magistratura. Ma le accuse, formulate dai pm, sono pesanti e, in particolare, il riferimento degli inquirenti a un ‘sistema Lega’ ha sconvolto il partito. Ma non il suo capo, convinto che il Carroccio uscirà vincente dalle prossime amministrative, grazie alla lotta ‘senza quartiere’ contro il governo e la proposta di legge di iniziativa popolare, presentata in Cassazione, contro la riforma delle pensioni