Una lunga maratona web per raccontare e analizzare le rivendicazioni del sindacato delle tute blu della Cgil. Numerosi ospiti in studio e collegamenti dalla piazza
Al fianco delle dirette dal corteo, intervengono in studio Marco Ferrante, autore del libro “Marchionne. Rivoluzione Fiat”, Giorgio Airaudo, segretario Fiom – responsabile nazionale Auto, Benedetto Della Vedova capogruppo di Fli alla Camera, Stefano Fassina, responsabile del settore Economia e Lavoro del Pd. Assieme a loro interverranno i nostri cronisti: Giorgio Meletti, Luca Telese, Stefano Feltri e il direttore Antonio Padellaro.
Anche se il Pd si è accorto solo questa settimana che la Fiom sta con il movimento No Tav, lo sciopero generale di venerdì 9 marzo e la manifestazione nazionale a Roma (partenza alle 9,30 da Piazza della Repubblica) non saranno centrati sulla Val di Susa, ma sulle questioni cruciali del lavoro. A partire dal caso Fiat, dopo il contratto aziendale per tutte le imprese del gruppo che ha visto tagliato fuori proprio il sindacato delle tute blu della Cgil. L’organizzazione di Maurizio Landini si è vista negare, in seguito all’accordo separato, non solo l’agibilità sindacale nelle fabbriche ma anche le ritenute sindacali e tutto quello che rende un sindacato degno di questo nome. Ma non c’è solo lo scontro “Fiom-Marchionne” a tenere banco perché lo sciopero chiama in causa anche il governo: il no “a ogni manomissione all’Articolo 18” rappresenta infatti il primo punto della piattaforma di domani insieme alla riduzione della precarietà, all’estensione degli ammortizzatori sociali, un piano di investimenti pubblici, la sostenibilità ambientale delle produzioni e,ovviamente, la difesa del Contratto nazionale dei metalmeccanici che deve essere rinnovato ma che vede Confindustria posizionata sulla linea di Marchionne.
Una manifestazione “generale” quindi, non prettamente di categoria, che non a caso ha visto adesioni e sostegni di vario tipo. Innanzitutto la Val di Susa che troverà nella piazza Fiom un ulteriore elemento di visibilità, ma poi anche i movimenti studenteschi, che avranno un loro spezzone, il mondo della ricerca, altre categorie della Cgil come i Pensionati o la Conoscenza, i partiti della sinistra radicale ma anche l’Idv che scenderà in campo con tutto il suo gruppo dirigente per non far notare l’assenza di Di Pietro costretto a letto da una costola incrinata. Tra le adesioni del mondo della cultura, Andrea Camilleri, Margherita Hack, Paolo Flores D’Arcais, Antonio Tabucchi, don Andrea Gallo, Carlo Lucarelli e tanti altri (l’elenco sul sito della Fiom o su Micromega).
Non tutto il Pd seguirà l’indicazione del partito di non scendere in piazza: ci saranno infatti Sergio Cofferati e Paolo Nerozzi, ma anche il Forum dei movimenti per l’acqua e altre sigle ancora.