Tornando a casa questa sera ho notato un volantino che qualcuno aveva incollato proprio sotto il numero civico della mia abitazione. Un volantino “bipartisan” con l’asinello democratico e l’elefantino repubblicano e un messaggio dal tono elettorale: Kony 2012. Incuriosito, mi sono chiesto chi diavolo sarà mai questo Kony e, soprattutto, perché è stato affisso solo sul mio garage? L’idea, ho scoperto subito dopo da mia moglie, è stata di mia figlia. Dopo aver visto un video su youtube ha passato il pomeriggio a tappezzare il quartiere di volantini per un certo Joseph Kony, un criminale ugandese ricercato dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Ancora più perplesso mi sono precipitato al computer: cosa può aver mai spinto una tranquilla dodicenne canadese a diventare una attivista in un freddo pomeriggio di fine inverno?
La risposta è in questo video, Kony 2012, postato dal gruppo Invisible Children 2 giorni fa e visto da milioni di persone. E’ la storia di Joseph Kony, un signore della guerra ugandese che da più di 25 anni terrorizza, rapisce e stupra impunito. Le sue vittime preferite sono i bambini e le loro terribili storie hanno spinto Jason Russel, fondatore di Invisible Children e autore del video, a lanciare una campagna per rendere “famoso” Joseph Kony. Il gruppo sta cercando l’appoggio di personaggi celebri e di politici (Janet Jackson e Rihanna hanno già aderito, Obama ha inviato un centinaio di militari in Uganda) e sta preparando una giornata intera dedicata a Joseph Kony per il prossimo 20 aprile. Non mancano già le critiche fatte sia alla organizzazione che al metodo scelto per cercare di arrestarlo, mentre ieri il blogger del fattoquotidiano.it Shooter hates you ha dedicato una puntata di Breaking Italy proprio a Joseph Kony. Ad ogni modo, se entro la fine dell’anno Joseph Kony sarà in Olanda a rispondere dei suoi crimini, Jason Russel avrà scritto un altro capitolo nella storia dei social network e saremo in molti a saper rispondere a questa domanda: chi è Joseph Kony?
Ernesto Salvi
Consulente finanziario della Edward Jones Investments
Media & Regime - 8 Marzo 2012
Joseph Kony invade
la rete
Tornando a casa questa sera ho notato un volantino che qualcuno aveva incollato proprio sotto il numero civico della mia abitazione. Un volantino “bipartisan” con l’asinello democratico e l’elefantino repubblicano e un messaggio dal tono elettorale: Kony 2012. Incuriosito, mi sono chiesto chi diavolo sarà mai questo Kony e, soprattutto, perché è stato affisso solo sul mio garage? L’idea, ho scoperto subito dopo da mia moglie, è stata di mia figlia. Dopo aver visto un video su youtube ha passato il pomeriggio a tappezzare il quartiere di volantini per un certo Joseph Kony, un criminale ugandese ricercato dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Ancora più perplesso mi sono precipitato al computer: cosa può aver mai spinto una tranquilla dodicenne canadese a diventare una attivista in un freddo pomeriggio di fine inverno?
La risposta è in questo video, Kony 2012, postato dal gruppo Invisible Children 2 giorni fa e visto da milioni di persone. E’ la storia di Joseph Kony, un signore della guerra ugandese che da più di 25 anni terrorizza, rapisce e stupra impunito. Le sue vittime preferite sono i bambini e le loro terribili storie hanno spinto Jason Russel, fondatore di Invisible Children e autore del video, a lanciare una campagna per rendere “famoso” Joseph Kony. Il gruppo sta cercando l’appoggio di personaggi celebri e di politici (Janet Jackson e Rihanna hanno già aderito, Obama ha inviato un centinaio di militari in Uganda) e sta preparando una giornata intera dedicata a Joseph Kony per il prossimo 20 aprile. Non mancano già le critiche fatte sia alla organizzazione che al metodo scelto per cercare di arrestarlo, mentre ieri il blogger del fattoquotidiano.it Shooter hates you ha dedicato una puntata di Breaking Italy proprio a Joseph Kony. Ad ogni modo, se entro la fine dell’anno Joseph Kony sarà in Olanda a rispondere dei suoi crimini, Jason Russel avrà scritto un altro capitolo nella storia dei social network e saremo in molti a saper rispondere a questa domanda: chi è Joseph Kony?
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Washington, 9 gen. (Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha cancellato il suo viaggio in Italia. Lo ha reso noto la Casa Bianca, spiegando che, "dopo essere tornato da Los Angeles, dove ha incontrato le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e il personale di emergenza impegnato a combattere gli incendi senza precedenti che hanno devastato l'area della California, il presidente Biden ha deciso di annullare il suo prossimo viaggio in Italia.
Biden sarebbe dovuto partire nelle prossime ore. A Roma avrebbe incontrato Papa Francesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Da due o tre giorni avevamo capito che eravamo quasi arrivati alla conclusione di questa vicenda". Lo ha detto Antonio Tajani a Porta a Porta sulla liberazione di Cecilia Sala.
"Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto la visita è annullata per una buona notizia, l'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato", ha raccontato il ministro degli Esteri spiegando tra l'altro: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano".
"La Santa Sede non ha dato una mano in maniera operativa ma c'è sempre stato sostegno. Ma non c'è stato un intervento del Vaticano", ha spiegato Tajani.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Fermo restando che la mia posizione di condanna è assoluta per alcuni gesti apologetici, avendo conosciuto quei ragazzi, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due uccisi da terroristi ai quali non si è mai dato un nome, esprimo il rammarico per il fatto che la Procura della Repubblica di Roma in 45 anni non abbia mai aperto una seria inchiesta sulla strage di Acca Larenzia". Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervenendo nell’aula del Senato.
"Noi chiediamo la verità su tante vicende italiane. Nei giorni scorsi, si è saputa una possibile verità sull’omicidio di stampo mafioso di Piersanti Mattarella a Palermo. Ma sulla strage di Acca Larenzia le tracce ci sono, perché la mitraglietta Skorpion che uccise Bigonzetti e Ciavatta poi è stata utilizzata anche successivamente dalle Brigate Rosse -ha detto ancora Gasparri-. Quelli che ieri, sbagliando, hanno fatto i saluti romani non inneggiavano alle Brigate Rosse ma ricordavano, con una ritualità che io non condivido, dei militanti di un partito politico, non di terroristi".
"Mentre le Brigate Rosse sono quelle che hanno usato la mitraglietta Skorpion per uccidere Bigonzetti e Ciavatta, poi Lando Conti, ex sindaco di Firenze, e il professor Ruffilli che era un professore impegnato nella Democrazia Cristiana. Quindi quell'arma e chi l’ha usata è transitato nelle Brigate Rosse", ha proseguito l'esponente di FI.
(Adnkronos) - "Basterebbe un’inchiesta per capire quali gruppi della periferia di Roma sud e dell’estrema sinistra hanno fatto questo transito. C’è un libro di un giornalista che si chiama Nicola Rao che ha descritto queste vicende ed è una vergogna che la Procura della Repubblica di Roma non abbia mai fatto un'inchiesta seria. Io l'ho detto pubblicamente a Lo Voi e lo dico a tutti i Procuratori del passato. La magistratura evidentemente non ha voluto la verità su quella vicenda. Protesto, quindi, per le verità mancate di una pagina di storia italiana tragica", ha concluso Gasparri.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Ho voluto partecipare in collegamento all'evento 'Comunità democratica' perché il partito cattolico è anacronistico, c'è bisogno di cominciare a discutere largamente di politica, di programmi, a far partecipare le persone e soprattutto di far diminuire l'astensione". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"C'è bisogno di cominciare a discutere, sono due anni che non si fa nel Paese. Queste iniziative sono benedette, penso che Schlein lo sappia", ha aggiunto Prodi proseguendo: "Deciderà Ruffini se entrare in politica o no. E' un uomo di qualità e dipenderà dalla rete che riuscirà a costruire. E' stato talmente bravo a combattere l'evasione fiscale che il Paese gli dovrebbe essere grato".
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Trump non vuole l'Europa coesa. Tratta Paese per Paese ed esercita su ciascuno una pressione particolare. Il problema è che Meloni non può essere portavoce o simbolo dell'Europa unita, Trump non lo permetterà mai". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Trump e Musk ne dicono di tutti i colori e attaccano dall'interno i Paesi intervenendo; è il solito quadro: Trump imprevedibile. Prevedo un grande cambiamento. E' finita la globalizzazione economica e Trump tenta quella politica: l'intervento negli affari interni di tutti i Paesi", ha aggiunto.
"La cosa strana è che mentre oggi c'è stata una reazione dell'Onu sulle sue dichiarazioni, non ne ho viste da parte dell'Unione europea. Il problema è che un'UE divisa come oggi non riesce a formare una volontà politica comune; la presidente della Commissione deve mediare e non vuole rompere l'equilibrio. Non dice niente delle interferenze di Trump in Germania, in Gran Bretagna, in Italia. Il sovranismo si ferma all'obbedienza", ha detto ancora Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Starlink, l'accordo col governo gli darebbe in mano tutti i dati che riguardano il nostro Paese. E' il momento che il governo decida se dare in mano ad altri la propria vita". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Il vantaggio di Musk è che ha a disposizione una tecnologia pronta e potente. Non so se il governo firmerà, ma queste cose vanno fatte con una prudenza enorme e garanzie che non credo il nostro esecutivo sia in grado di ottenere. Così come sembrano essere le cose, io non firmerei. E l'idea che il rappresentante di uno Stato come è Musk si impadronisca di una realtà fondamentale di un altro Paese è un rischio enorme per la democrazia", ha aggiunto Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Belloni, posso dire che è proprio brava, una servitrice dello Stato leale nei confronti del Paese e con capacità personali. Non ho la minima idea se verrà eventualmente coinvolta nelle istituzioni europee. Lei ha detto di no, ma queste cose devono maturare nel tempo. Ha le energie e le capacità, vedremo". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.