Un parlamento di camerieri sta portandoci via la Costituzione a colpi di maggioranze bulgare. Camerieri di chi? Dei “proprietari universali”, quelli che – Giulio Tremonti dice – stanno pian piano portandoci in un “nazismo bianco”. Chissà poi perché bianco. Forse perché di carta; carta come il denaro che creano; carta come i nostri risparmi; carta perché lo possono bruciare quando fa loro comodo.
Camera e Senato stanno votando l’introduzione del pareggio in bilancio nella Costituzione italiana. La maggioranza dei due terzi è assicurata dall’inesistenza dell’opposizione. L’inesistenza dell’opposizione conferma che il parlamento è fatto di camerieri. Il circolo è chiuso.
Il popolo, detentore della sovranità, non sarà consultato. Infatti non conta più niente. E’ stato esautorato, ma ancora non lo sa. Crede di vivere in un paese democratico, invece vive dentro Matrix, dentro un Truman Show, guardato a vista da un deus ex machina che sta sopra. Come un dio servito da una ristretta schiera di diaconi adoranti, laureati alla Bocconi, la cui missione è quella di rieducare il popolo italiano.
Pol-pottini molto impettiti, che svolgono i dettami della TINA (there is no alternative). Sembra che ci credano anche loro. E’ una questione di fede, infatti. E di dogmi. Ed è anche questione di potere. Ce l’hanno. Non è più un potere trattabile: è un potere impermeabile alla ragione. Come i dogmi.
Non c’è nessun patto tra questo potere dei diaconi bocconiani e la gente. C’è un ordine da eseguire. I camerieri sono lì apposta per renderlo legale.
Tutto questo è nei confini della legge. Lo è perché le leggi le hanno fatte e le fanno loro. Infatti servono a loro e non a noi. Dunque loro sono nella legalità e quelli che non sono d’accordo non sono legali. Dunque vanno puniti, se insistono.
Guarda i NOTAV. Hanno tutte le ragioni dalla loro parte, quelle della scienza, quelle della natura, quelle della logica, quelle dell’etica. Ma i pol-pottini hanno definito per legge cosa è il Progresso e la legge va applicata. I NOTAV non hanno il potere di fare la legge, ma non vogliono nemmeno subire quella dei pol-pottini. Perché non abitano a Matrix, ma in Val di Susa. Dunque fanno i blocchi stradali, ma i blocchi stradali sono fuori dalla legge.
Ne consegue che si può rubare la Costituzione, rispettando le regole, ma non si possono fare i blocchi stradali, per difendere la Costituzione, perché, in queste condizioni, difendere la Costituzione significa diventare dei fuorilegge.