Il corteo della Fiom

“L’articolo 18 non si tocca”. Non ci sono compromessi sui diritti dei lavoratori per Maurizio Landini, leader della Fiom, che dal palco di piazza San Giovanni insiste anche sull’estensione della cassa integrazione e il diritto di cittadinanza. E avverte il sindacato guidato da Susanna Camusso: ”Lo diciamo anche alla Cgil: se dalunedì non parte una trattativa seria e non ci saranno risposte, da questa piazza c’è la disponibilità a proseguire” nella mobilitazione “anche fino allo sciopero generale”. Al centro della manifestazione di oggi le questioni aperte dalla “Fabbrica Italia” di Marchionne, oltre alla riduzione della precarietà, l’estensione degli ammortizzatori sociali, un piano di investimenti pubblici, la sostenibilità ambientale delle produzioni e, ovviamente, la difesa del Contratto nazionale dei metalmeccanici che deve essere rinnovato, ma che vede Confindustria posizionata sulla linea di Marchionne.

Secondo gli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato 50mila persone. Pochi e brevi i momenti di tensione. Davanti al segretariato generale della Presidenza del Consiglio ci sono stati tafferugli tra il Movimento per la lotta alla casa e le forze dell’ordine, che si sono conclusi con quattro dimostranti fermati e almeno uno di loro ferito (sotto). Inoltre un gruppo di universitari partiti questa mattina dalla Sapienza ha lanciato alcune uova contro le vetrine di un’agenzia di Banca Intesa, in Piazza Indipendenza a altri studenti hanno fatto un blitz davanti alla sede dell’Inps e lanciato fumogeni per poi rientrare poco dopo nel corteo. Infine tre studenti sono rimasti feriti durante una rissa davanti al liceo Righi di Roma avvenuta mentre alcuni giovani di sinistra volantinavano in occasione del corteo della Fiom.

Presente in piazza anche una delegazione della Val di Susa, insieme ai movimenti studenteschi, al mondo della ricerca, molta parte della Cgil (se Susanna Camusso non parlerà in piazza è solo perché è a New York, alla Commissione Onu sullo “status” delle donne). Ma anche categorie come i Pensionati, i partiti della sinistra radicale ma anche l’Idv che scenderà in campo con tutto il suo gruppo dirigente per non far notare l’assenza di Di Pietro costretto a letto da una vertebra incrinata.

Tra le adesioni del mondo della cultura o dalla società, Andrea Camilleri, Margherita Hack, Paolo Flores d’Arcais, Antonio Tabucchi, don Andrea Gallo, Carlo Lucarelli, Ascanio Celestini, Gustavo Zagrebelsky, Gino Strada e tanti altri (l’elenco sul sito della Fiom o su MicroMega). Non tutto il Pd seguirà l’indicazione del partito di non scendere in piazza: ci saranno infatti Sergio Cofferati e Paolo Nerozzi, ma anche il Forum dei movimenti per l’acqua, il comitato No debito e altre sigle ancora.

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14.00 – Landini: “L’articolo 18 non si tocca. Riconquisteremo il contratto di lavoro nazionale”
Il leader della Fiom insiste sul reddito di cittadinanza e l’articolo 18 che “non va toccato”, anzi “va esteso”. Ricorda anche che va ridisegnato “un piano di mobilità sostenibile, dove la manutenzione del territorio diventa decisivo”. E aggiunge: “Siamo il paese che non solo ha 120 miliardi di evasione fiscale” ma il paese “dove le mafie hanno in mano pezzi decisivi dell’economia ed è su questo che bisogna intervenire”. E prosegue: “Siamo sempre stati contro la violenza” ma “allo stesso tempo tutti gli strumenti democratici che rispettano le persone sono elementi che devono essere affrontati”. “Vogliamo – conclude Landini – riconquistare il contratto nazionale di lavoro approvato da lavoratrici e lavoratori, non derogabile e che tutela tutti”. Landini invita quindi Uil e Federmeccanica a “fare un accordo sulla democrazia, oltre alla elezione generalizzata in tuta Italia delle Rsu” e “si definiscano le regole che garantiscano l’estensione del contratto”. Inoltre “la Cgil deve sapere che se da lunedì non parte una trattativa seria da questa piazza proviene la disponibilità di proseguiro fino allo sciopero generale”.

Nella discussione con la Fiat per il futuro degli stabilimenti italiani il Governo “apra un tavolo di trattativa vera e si faccia garante del piano degli investimenti”. Secondo il leader delle tute blu della Cgil, in Italia c’è “il rischio concreto che un intero settore industriale sparisca perché – ha spiegato – non c’è stata una adeguata politica industriale negli ultimi quindici anni”. Sempre a proposito della Fiat, Landini ha poi chiesto che “Governo e Parlamento non si calino il cappello di fronte a Marchionne e non subiscano il suo ricatto”. Il Lingotto, ha poi sostenuto, non sta rispettando le promesse fatte: “Dove sono i 20 miliardi di investimenti? Fiat – ha sottolineato ancora – sta perdendo quote di mercato. Come si può pensare di vendere negli Stati Uniti le auto prodotte in Italia quando Marchionne ha chiuso Termini Imerese perché sosteneva che costava troppo portare le auto dalla Sicilia al Nord Italia. L’Oceano – ha affermato – non è un po’ più grande del Tirreno?”

13.49 – Vendola: “Manifestazione importante per misurare la democrazia”
“Credo che oggi manifestare con il mondo del lavoro sia assolutamente indispensabile, perchè i diritti dei lavoratori sono la cartina di tornasole per misurare la qualità della nostra democrazia”. Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sel, parlando con i cronisti durante il corteo della Fiom per le vie di Roma. “Noi abbiamo bisogno di estendere l’art. 18 perchè il lavoro stabile e competente può diventare un navigatore di democrazia e di civiltà, ma può anche aiutare le imprese che nella qualità produttiva c’è un vantaggio competitivo”.

13.32 – De Magistris: “Lo sciopero è una battaglia a difesa della democrazia”
Lo sciopero di otto ore indetto da Fiom è una “battaglia preziosa”, perche’ “se la democrazia, la Costituzione e i diritti vengono cancellati nei luoghi di lavoro, di conseguenza scompaiono anche nel resto del Paese, nella società e nella vita di ciascuna e ciascuno di noi”. A scriverlo, sul suo blog, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. L’esempio massimo dell’attacco ai diritti dei lavoratori, secondo De Magistris, “è rappresentato dal (sub)modello imposto dalla Fiat”.

13.24 – Fischiato rappresentante Cgil
Il popolo della Fiom fischia la Cgil. Da piazza San Giovanni, gremita da migliaia di metalmeccanici in sciopero, si levano fischi e insulti all’indirizzo di Vincenzo Scudiere, segretario confederale del sindacato guidato da Susanna Camusso, che dal palco sta parlando a nome dell’organizzazione. “Sciopero, sciopero generale” gridano gli operai in attesa dell’intervento di Maurizio Landini.

13.08 – Blitz studenti davanti alla sede dell’Inps
Un gruppo di studenti si è staccato dal corteo e si è fermato davanti alla sede dell’Inps di via dell’Amba Aradam. I manifestanti hanno esposto per alcuni minuti davanti alla sede Inps uno striscione ‘inventatevi ‘na proposta serià. A seguire gli spostamenti del gruppo la polizia in tenuta antisommossa.

12.50 – Plano (NoTav): “”Vedo molte bandiere, non del mio partito: sono un iscritto al Pd”.
“Se per il Pd la mia presenza è un problema mi dispiace, ma se è una scusa per non esserci mi dispiace ancora di più”: così il presidente della comunità montana della Val di Susa, Sandro Plano, parlando dal palco di piazza San Giovanni allestito per la manifestazione della Fiom. “Il governo – ha proseguito – dice che i Comuni contrari alla Tav sono due, non è vero, i Comuni contrari sono 23 e sono la maggioranza assoluta dei Comuni che attraversano la nostra valle”. In Val di Susa “c’è una forma di militarizzazione, che è il fallimento della politica, è il segno di un’operazione che doveva essere gestita con buon senso e invece è fallita miseramente. Non siamo una valle che sa dire solo di no, vogliamo trasporti efficienti, un altro modello di sviluppo”. Il presidente della comunità montana ha parlato mentre dal palco veniva mostrato lo striscione “giù le mani dalla val di Susa”.

12.24 – Napolitano: “Su lavoro serve un atteggiamento aperto alle modifiche”
“E’ necessario un atteggiamento aperto alle modifiche, tenendo fermi i fondamentali principi di rispetto dei diritti, insisto sulla necessita’ di una visione aperta alle esigenza di rinnovamento che ormai sono mature”. Cosi’ Giorgio Napolitano, nel giorno in cui la Fiom sfila a Roma, risponde ai giornalisti sull’andamento della trattativa sulla riforma del lavoro. “C’è una trattativa, un negoziato, si sta entrando nel merito e vediamo i punti di ricaduta, ma è necessario un atteggiamento aperto alle modifiche”.

12.13- Occupazione lampo dei precari nella sede del Cipe
Un centinaio di precari hanno occupatoper alcuni minuti a Roma la sede del Cipe, in via della Mercede, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Lo hanno riferito i manifestanti, i quali chiedono “che i fondi per la Tav vengano stanziati invece per il welfare, la casa e il reddito”. I manifestanti sono esponenti dei ‘Blocchi precari metropolitanì e dei ‘Movimenti per il diritto all’abitare’. La Questura ha riferito che gli occupanti sono stati subito respinti dagli agenti che ora li stanno identificando.

11.51 – Adesione operai Fiat al 9,1%
L’adesione degli operai di Fiat Spa e Fiat Industrial allo sciopero generale della Fiom nel primo turno di lavoro, secondo l’azienda, è stata del 9,1%. In occasione dello sciopero generale Fiom di quattro mesi fa l’adesione era stata del 23,2%.

11.46 – Vita (Pd): “Io partecipo, il partito sbaglia”
“Sono totalmente polemico con il mio partito- sostiene l’esponente della sinistra del Pd -. “Manifestare non vuol dire aderire al 110% a quello che dicono i manifestanti, si va a una manifestazione mantenendo la propria autonomia, sulla base della piattaforma politica, che in questo caso è pienamente condivisibile, riguarda i diritti inalienabili del lavoro, che non sono tangibili: quando si cede sui diritti si cede poi su tutto”. Secondo il senatore democratico “il Pd ha fatto una scelta tutta tattica, per non litigare con la parte più moderata del partito, ma così si rischia: oggi è la Fiom, domani sarà un’altra cosa”.

11.14 – Landini: “Speriamo in un accordo sulla riforma del lavoro, ma via l’articolo 18 dal tavolo”. E sulla Tav: “Il governo ascolti i territori”
Il leader della Fiom Maurizio Landini si “augura che sia possibile trovare un accordo” sulla riforma del mercato del lavoro ma chiede che il governo “tolga dal tavolo la riforma dell’art. 18”. “Non è facilitando i licenziamenti che si risolve il problema”, prosegue sfilando nel corteo Fiom. Quanto agli ammortizzatori sociali i metalmeccanici Cgil chiedono che sia “estesa a tutti la cassa integrazione facendo pagare le imprese che oggi non pagano” e aprendo alla possibilità di istituire “un reddito di cittadinanza”. Non solo: dal negoziato Landini si attende “che si cancellino tutte le forme inutili di precarietà”. Per quanto riguarda la Fiat, Landini chiede al governo che è il garante della Costituzione di garantire anche la democrazia e la libertà nelle fabbriche che invece Fiat nega”. E sulla Tav, visto che “la logica delle grandi opere non sempre è quella che serve al Paese”, sarebbe “saggio” che il governo ascoltasse “i territori e le popolazioni perchè in democrazia bisogna anche saper ascoltare e tenerne conto”.

11.00 – Corteo studenti e No Tav si unisce a corteo lavoratori
Il corteo degli studenti universitari partito da La Sapienza è giunto poco fa in Piazza dei Cinquecento e si è unito alla protesta della Fiom Cgil.

10.59 – Da corteo studenti-no tav uova contro Banca Intesa
Una decina di uova sono state lanciate dagli studenti contro una filiale di Banca Intesa, al passaggio del corteo degli universitari che aderiscono al corteo della Fiom di Roma. Gli studenti hanno anche affisso sulla banca uno striscione che recitava ‘Con l’augurio di un fallimento ad alta velocita”.

10.56 – Landini: “Il Pd rappresenti i lavoratori”
La manifestazione di oggi deimetalmeccanici della Cgil rappresenta ‘un grande risultato. Poi le forze politiche devono assumersi le proprie responsabilità e mi auguro recuperino la capacità di ascoltarè. Così il leader della Fiom, Maurizio Landini, risponde a chi gli chiede della scelta del Pd di non partecipare al corteo. ‘I partiti facciano il loro mestiere rappresentando anche gli interessi di chi lavora, che èanche la parte del Paese che paga le tasse e fa andare avanti il Paese per tutti. Ascoltarli sarebbe utilè.

10.44 – Di Pietro su Facebook: “Sono in piazza con voi”
“E’ partito il corteo della Fiom e noi dell’Idv siamo al fianco dei lavoratori per la difesa dei diritti, del lavoro, della democrazia e della Costituzione. Oggi sarei stato volentieri in piazza, ma come sapete non posso. Seguirò la manifestazione grazie alla diretta streaming trasmessa anche sul sito www.italiadeivalori.it”. E’ quanto scrive sul suo profilo facebook il presidente dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

10.35 – Parte il corteo di studenti e No Tav
“Reddito, diritti, audit” contro il governo dell’austerità. Dietro questo striscione, circa 300 studenti sono partiti dalla Sapienza a Roma per aderire alla manifestazione della Fiom. I giovani, tra i quali anche alcuni sostenitori dei No Tav ed esponenti dei centri sociali, raggiungeranno piazza della Repubblica per confluire nel corteo dei metalmeccanici diretto a S.Giovanni.

10.34 – Secondo Fiat adesione del 9,1%
E’ stata del 9,1%, secondo la Fiat, l’adesione degli operai di Spa e Industrial allo sciopero generale della Fiom nel primo turno di lavoro. Il Lingotto ricorda che allo sciopero generale di 4 mesi fa proclamato dalla stessa Fiom sempre tra gli operai del Gruppo l’adesione era stata del 23,2%.

10.12 – Landini a Marchionne: “Basta autoritarismo”
“Si renda disponibile a riaprire una trattativa vera, a fare investimenti concreti in Italia e soprattutto a garantire le libertà sindacali”: così il leader Fiom, Maurizio Landini, si rivolge all’ad Fiat, Marchionne, a cui dice di “smetterla di avere un atteggiamento autoritario. E’ una logica sbagliata, che non va da nessuna parte”. “L’idea che le aziende funzionino impedendo ai lavoratori di scegliere il sindacato che vogliono non è utile” afferma Landini, aprendo il corteo della Fiom. E sempre rivolto all’Ad di Fiat, il segretario generale della Fiom sostiene che “dovrebbe smetterla di avere un atteggiamento autoritario verso i lavoratori: non assumere chi è iscritto alla Fiom a Pomigliano o impedire ai tre lavoratori di Melfi ingiustamente licenziati di entrare in fabbrica è una logica sbagliata che non va da nessuna parte”.

10.00 – Roma, parte il corteo della Fiom
E’ partito il corteo della Fiom che da piazza della Repubblica raggiungerà piazza S.Giovanni, per la manifestazione nazionale organizzata con lo slogan ‘Democrazia al lavoro’. In testa al corteo il segretario generale delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini. I metalmeccanici della Fiom scioperano oggi otto ore per dire ‘nò alle scelte della Fiat, per difendere i diritti e l’art.18. In piazza è atteso anche il movimento No Tav.

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