E’ di nuovo successo: alle primarie di Palermo non ha vinto il candidato sostenuto dal Pd.
Nessuno stupore: la credibilità del partito è ormai tale che la base non tiene in alcun conto le raccomandazioni del vertice. Così come i notabili senza un quid, procedono lungo le 21 strade delle loro 21 correnti, mostrando il massimo disinteresse per le opinioni dei loro sostenitori delusi.
A proposito di quid
La primaria non si addice
a un Pd molto infelice.
Del partito il candidato
assai spesso vien trombato:
variegata la sconfitta,
vince qui chi stava a dritta,
vince là chi stava a manca,
con Bersani che si sbianca
poiché non ha ancor capito
che laddove va il partito
là la base non ci va,
decretando l’altolà.
Giorni fa l’ultimo flop:
da Palermo un altro stop.
Ci sarà qualche ragione?
Dà il partito l’impressione
d’esser senza strategia
e di muoversi in balia
dei più micidiali venti.
Son ventuno le correnti
e se soffian tutte insieme
di salvarsi non c’è speme.
Liberali e bersaniani,
veltroniani, dalemiani
in due gruppi già divisi
e ulivisti di Parisi.
Paladin di Franceschini,
popolari di Marini,
ecodem di Gentiloni
e sodali di Fioroni.
Di Nerozzi la sinistra,
chi da solo si amministra
come fan Bobba, Follini
e l’ex veltronian Bettini.
I bindiani e i fassiniani,
i lettiani e i mariniani.
I cacicchi: Chiamparino,
Emiliano, Bassolino,
Matteo Renzi, Zingaretti.
I sinistri più perfetti
come i fan di Cofferati
ed, infine, i moderati.
Ciascun con le sue pretese
da cambiar più volte al mese
ciascun con le sue speranze
nelle più varie alleanze,
ciascun con i suoi ricordi.
Tutti, l’uno all’altro sordi.
Sui problem della Nazione
una grande confusione,
un casino colossale:
sulla legge elettorale,
su giustizia e mamma Rai,
sul lavoro ed i suoi guai,
sull’articolo diciotto
e il Marchionne del Lingotto,
sulla Fiom: “Vado al corteo”.
“Non ci vado, marameo,
c’è un No-Tav che mi fa orrore!”
“Vado, ma solo col cuore”.
sui ministri bocconiani
cui qualcun fa i battimani
altri il gesto dell’ombrel,
su Di Pietro e sulla Sel
sulla foto a tre di Vasto,
se è spettacolo nefasto
od il sol dell’avvenire,
sulla Chiesa e le sue mire,
su Casini e il Grande Centro,
mezzi fuori e mezzi dentro.
Dopo nozze d’interesse
i cattolici e i diesse
non riuscirono a far coppia.
Pierluigi oggi raddoppia:
la sinistra e l’Udc
alleati del Pd
per il ben degli italiani.
Si può dire di Bersani
che s’avvia verso il Calvario:
manca un quid al segretario!