Finalmente accade che la sinistra lombarda si è decisa a lanciare una campagna per porre fine al Governo Formigoni. Non era accaduto quando il Celeste si apprestava a superare il limite dei due mandati consecutivi (c’era da coprire Errani in Emilia), né quando avevamo denunciato le irregolarità sulle firme (il decreto salvaliste fu addirittura votato dal Pd in Parlamento), né quando portammo le prove della truffa elettorale (Formigoni pareva poter tornare ancora utile per far cadere Berlusconi). Oggi le riserve sono cadute, e Pd, Idv e Sel stampano manifesti contro la maggioranza travolta da scandali e inchieste.

Attenzione però a non farsi prendere dalla foga dei neofiti. Noi Radicali, che non avevamo appoggiato la candidatura di Filippo Penati, ci permettiamo di  richiamare l’attenzione sull’obiettivo di fondo. Non serve scandalizzarsi quando entra la Minetti, o quando ad uscire c’è il Boni. Serve costruire una alternativa a quel sistema di potere del quale finora la sinistra si è limitata a reclamare la propria parte.

È emblematico come la questione che chiama in causa la legittimità non solo del singolo consigliere ma di tutto il Consiglio regionale, quella della truffa elettorale, sia stata finora sostanzialmente ignorata. Ecco perché domani 13 marzo saremo in presidio davanti al Consiglio regionale abusivo a partire dalle 12, di fronte al Pirellone, in via Fabio Filzi 22 a Milano, con chi altro vorrà.

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