I lavori in corso sono terminati. Gli Offlaga Disco Pax ritornano nei negozi con Gioco di Società, “9 canzoni 9” a corredo di un disco che racconta le nuove traiettorie della band reggiana.
Daniele Carretti, Enrico Fontanelli e Max Collini si definiscono un collettivo neosensibilista, a conti fatti ne hanno ben donde! Potranno piacere oppure no ma gli Offlaga alla terza fatica discografica rifuggono i compromessi, rivendicando semmai uno stile divenuto maturo e personale. Di questo e di altro abbiamo parlato, lasciandoci attraversare da nove domande e altrettante risposte, cercando di capire quali sono gli intenti e le prospettive di un gruppo tornato prepotentemente alla ribalta.
1 • Facciamo il punto della situazione. Da dove siete ripartiti? Quali sono state le consapevolezze all’indomani del successo di Bachelite?
Daniele) Dopo Bachelite sono successe un sacco di cose, tra cui un EP e un tour di brani risuonati con le sole tastiere Casio e una colonna sonora di un film del 1912 “I Mille” per il Museo del Cinema di Torino. Una volta rientrati in carreggiata avevamo voglia di fare cose nuove e ci siamo rimessi al lavoro. Personalmente non ho dato peso a consapevolezze varie, c’era la voglia di novità e di suonarle poi dal vivo. Detto questo, le cose nuove possono piacere o meno, a prescindere dovevano in primo luogo soddisfare noi stessi.
Enrico) Non so se definirei quello di Bachelite un successo, ma poco importa, meglio proseguire senza considerare le possibili interferenze provenienti dall’esterno. Così è stato.
Max) Dopo i due anni di tour di Bachelite e un 2010 in cui ci siamo dilettati con il “Prototipo” Ep e concerti annessi, era ora di ripartire. Il terzogenito ha dunque aspettato quattro anni per vedere la luce, ma al momento non mi pare che la sua nascita bisesta gli stia portando male, del resto non ha portato male nemmeno a Bachelite, a ben pensarci.
2 • Tra l’altro la cosiddetta prova del terzo disco è sempre uno spartiacque. Come avete preparato questo momento?
Daniele) Abbiamo lavorato come al solito, addirittura improvvisando più di quanto avessimo fatto per Bachelite e quindi risultando più liberi e meno legati a schemi, cercando di fare quello che ritenevamo interessante fare.
Enrico) La prova è comunque sempre dietro l’angolo. Personalmente ho vissuto con difficoltà il possibile paragone con Bachelite, un disco che ritengo oggettivamente molto buono. Ma al momento, se di prova si vuol parlare, direi che ho il cuore in pace ora che “Gioco di società” è completato.
Max) Siamo stati molto insieme per fare il disco nuovo: in sala prove al Calamita di Cavriago in una prima fase e successivamente in una cucina abitabile in collina, presa a scrocco come sempre. Dopo tanti anni passati ovunque con chiunque per me è stato importante ritrovarci senza alcuna interferenza esterna. Noi tre soli, gli strumenti, un microfono, qualche biscotto, un bicchiere di vino con un panino… Mi pare abbia funzionato anche stavolta.
3 •. È possibile individuare i punti essenziali del nuovo corso e quali sono le connessioni con il passato?
Daniele) Musicalmente parlando ho guardato alla strumentazione di cui disponevo aggiungendo qualcosa qua e là ma spostando di più “il suonato” verso tastiere e basso, lasciando la chitarra in “disparte” ma senza sminuirne l’importanza.
Enrico) Nonostante il titolo o forse anche a partire da quello “Gioco di società” è forse un disco più adulto e consapevole.
Max) La mia scrittura nel tempo credo sia cambiata. E’ diventata più dimessa – mi si passi il termine – meno strampalata, più riflessiva. Doso di più gli aggettivi, le metafore. Non saprei spiegare bene il perché, ma suppongo che non si possano sempre dire o fare le stesse medesime cose, o almeno non nello stesso modo.
4 • Ascoltando il disco si ha l’impressione che lo stile della band sia marcatamente a fuoco. Il suono è immediatamente riconoscibile così come l’estetica del progetto, Parlatecene.
Daniele) Come sempre l’approccio alla musica è simile alla composizione di una colonna sonora, scegliendo assieme il testo e cercando di trovare le giuste atmosfere per accompagnarlo. Poi magari capita di accorgersi che la musica e il testo non si sposino come dovrebbero, in verità non capita spesso, l’intento è sempre quello di trovare testo e musica in perfetto allineamento.
Enrico) Terminato il periodo delle collaborazioni esterne, messo il cuore in pace con la strumentazione Casio, messo da parte il di più e il di troppo, rimane l’essenziale, e se svela la natura primaria come scrivi, e riconoscibile, è di soddisfazione.
5 • Nonostante questo “Gioco di Società” in termini musicali, è anche un gioco di citazioni. Siete d’accordo? Non è questo un limite, ricollegandomi alla domanda precedente diviene semmai una dichiarazione d’intenti.
Daniele) Si arriva da ascolti ben definiti anche se poi gli stessi vanno in varie direzioni e non si limitano a generi o gruppi precisi. Le citazioni spesso ci ricordano da dove veniamo e quello che ci piace, ma ci si ferma sempre un attimo prima, anche se non mi pare che siamo per forza citazionisti, suoniamo quello che abbiamo a disposizione cercando di fare qualcosa che ci piace e ci arriva nuovo e interessante alle nostre orecchie.
Enrico) A questo giro, vista anche la precedente risposta, se emergono citazioni le trovo inconsapevoli, a differenza del passato quando infilare cose qui e là era un esercizio divertente e a volte passato inosservato.
Max) In merito ai testi le mie derive citazioniste sono diventate nel tempo più misurate. Se non sono funzionali espressamente alla narrazione, vedi per esempio quella degli Ustmamò in “Sequoia”, mi trattengo. In “Respinti all’uscio” un paio di passaggi li ho proprio cancellati in corso d’opera. Una volta ne avrei aggiunte, ora invece le tolgo. Tendo di più alla moderazione, insomma, ma per adesso non penso di iscrivermi all’Udc.
6 • Quali sono gli ascolti della band e da un punto di vista musicale cosa ha ispirato il nuovo disco?
Daniele) Gli ascolti come già accennato prima vanno in varie direzioni, nel periodo di composizione / registrazione del disco ascoltavo molto Sunn o))) e John Zorn da un lato e Everything But the Girl dall’altro. L’ispirazione per i dischi di solito più che dalla musica che ascolto arriva dagli strumenti che mi ritrovo a suonare e a come collegarli a strumenti che suonerà Enrico, poi magari c’è un richiamo a un disco ascoltato la sera prima o magari no.
Enrico) Ascolto di tutto senza troppo correre appresso alle cosiddette novità, nuovo è se è nuovo al mio orecchio, e con le novità spesso non capita. Da Ravel ai Drexciya, a Raymond Scott, Pj Harvey, Rino Gaetano, Ivor Cutler…L’ispirazione per quanto mi riguarda è l’attimo figlio di un concentrato di momenti della vita, fatti sì di ascolti, ma anche di paesaggi oltre che di persone, gioie e dolori.
Max) Ho ascoltato molto nel periodo in cui lavoravamo al disco i Virginiana Miller e i Be Forest, ma questi ascolti possono solo marginalmente avere influenzato i testi del disco, se non per la loro vaga doglianza di fondo.
7 • Una domanda per Max. Ad ogni disco degli ODP esiste perlomeno la curiosità di scoprire se le consuetudini del tuo parlare possano essersi spostate di due o tre gradi verso il cantato. A giudicare dai risultati la coerenza della proposta artistica non vi fa certo difetto: ti sentiremo mai cantare? Se vuoi puoi anche “mandarmici” so benissimo che questa è una domanda che ti rincorre.
Max) Io non so cantare, sono stonato di brutto e non è con quel registro che potrei sentirmi a mio agio. Dente mi ha convinto a farlo in un suo spettacolo un anno e rotti fa. Abbiamo fatto insieme in teatro una cover di Battisti (Don Giovanni) e in una parte del brano la cantai proprio. I commenti su youtube furono: “avete massacrato un capolavoro”. La colpa è tutta mia, giuro!
8 • Ragazzi? A conti fatti siete sopravvissuti agli anni 80?
Daniele) Non credo che sia necessario “sopravvivere” ad annate passate. Per me gli anni ’80 hanno significato tantissimo e continuano a significarlo. Ma potrei dire la stessa cosa degli anno ’90 o degli anni ’60…ecco, mi sento un po’ orfano degli anni ’70, se non per gli ultimi anni della decade.
Enrico) Al momento sono concentrato sugli anni dieci.
Max) Io me la sono cavata meglio negli anni ’90, ma la mia adolescenza inquieta e militante degli anni ottanta è stata (ed è) una fonte inesauribile di aneddoti e contraddizioni formidabili. Ma è questo eterno presente che tutti dovremmo cercare di interpretare e, se possibile, cambiare almeno un poco.
9 • Per quanto riguarda il tour imminente, che cosa dobbiamo aspettarci?
Daniele) Cassa dritta
Enrico) Tubi catodici
Max) Fumi e raggi laser!
Gli ospiti di questo blog generalmente salutano i lettori con una selezione musicale di nove canzoni, quattro sul lato A e cinque sul lato B. In fondo anche questo è un gioco di società. Fuori le vostre nove!
Vediamo… Da mescolarsi a piacere.
9 canzoni 9 … degli Offlaga Disco Pax
Lato A
St. Vincent • Strange Mercy • (Daniele)
10 Miles Stereo • Beach House (Enrico)
La Carezza del Papa • Virginiana Miller (Max)
Circumambient • Grimes (Daniele)
Lato B
Uno di Questi Giorni Ti Sposerò • Luigi Tenco (Enrico)
Florence • Be Forest (Max)
Halogen (I Could be a Shadow) • Neon Indian (Daniele)
Lardossen Funk • Drexciya (Enrico)
Io Non Esisto • The Giornalisti (Max)
Marco Pipitone
Deejay
Cinema - 13 Marzo 2012
Il Gioco di Società degli Offlaga Disco Pax
Daniele Carretti, Enrico Fontanelli e Max Collini si definiscono un collettivo neosensibilista, a conti fatti ne hanno ben donde! Potranno piacere oppure no ma gli Offlaga alla terza fatica discografica rifuggono i compromessi, rivendicando semmai uno stile divenuto maturo e personale. Di questo e di altro abbiamo parlato, lasciandoci attraversare da nove domande e altrettante risposte, cercando di capire quali sono gli intenti e le prospettive di un gruppo tornato prepotentemente alla ribalta.
1 • Facciamo il punto della situazione. Da dove siete ripartiti? Quali sono state le consapevolezze all’indomani del successo di Bachelite?
Daniele) Dopo Bachelite sono successe un sacco di cose, tra cui un EP e un tour di brani risuonati con le sole tastiere Casio e una colonna sonora di un film del 1912 “I Mille” per il Museo del Cinema di Torino. Una volta rientrati in carreggiata avevamo voglia di fare cose nuove e ci siamo rimessi al lavoro. Personalmente non ho dato peso a consapevolezze varie, c’era la voglia di novità e di suonarle poi dal vivo. Detto questo, le cose nuove possono piacere o meno, a prescindere dovevano in primo luogo soddisfare noi stessi.
Enrico) Non so se definirei quello di Bachelite un successo, ma poco importa, meglio proseguire senza considerare le possibili interferenze provenienti dall’esterno. Così è stato.
Max) Dopo i due anni di tour di Bachelite e un 2010 in cui ci siamo dilettati con il “Prototipo” Ep e concerti annessi, era ora di ripartire. Il terzogenito ha dunque aspettato quattro anni per vedere la luce, ma al momento non mi pare che la sua nascita bisesta gli stia portando male, del resto non ha portato male nemmeno a Bachelite, a ben pensarci.
2 • Tra l’altro la cosiddetta prova del terzo disco è sempre uno spartiacque. Come avete preparato questo momento?
Daniele) Abbiamo lavorato come al solito, addirittura improvvisando più di quanto avessimo fatto per Bachelite e quindi risultando più liberi e meno legati a schemi, cercando di fare quello che ritenevamo interessante fare.
Enrico) La prova è comunque sempre dietro l’angolo. Personalmente ho vissuto con difficoltà il possibile paragone con Bachelite, un disco che ritengo oggettivamente molto buono. Ma al momento, se di prova si vuol parlare, direi che ho il cuore in pace ora che “Gioco di società” è completato.
Max) Siamo stati molto insieme per fare il disco nuovo: in sala prove al Calamita di Cavriago in una prima fase e successivamente in una cucina abitabile in collina, presa a scrocco come sempre. Dopo tanti anni passati ovunque con chiunque per me è stato importante ritrovarci senza alcuna interferenza esterna. Noi tre soli, gli strumenti, un microfono, qualche biscotto, un bicchiere di vino con un panino… Mi pare abbia funzionato anche stavolta.
3 •. È possibile individuare i punti essenziali del nuovo corso e quali sono le connessioni con il passato?
Daniele) Musicalmente parlando ho guardato alla strumentazione di cui disponevo aggiungendo qualcosa qua e là ma spostando di più “il suonato” verso tastiere e basso, lasciando la chitarra in “disparte” ma senza sminuirne l’importanza.
Enrico) Nonostante il titolo o forse anche a partire da quello “Gioco di società” è forse un disco più adulto e consapevole.
Max) La mia scrittura nel tempo credo sia cambiata. E’ diventata più dimessa – mi si passi il termine – meno strampalata, più riflessiva. Doso di più gli aggettivi, le metafore. Non saprei spiegare bene il perché, ma suppongo che non si possano sempre dire o fare le stesse medesime cose, o almeno non nello stesso modo.
4 • Ascoltando il disco si ha l’impressione che lo stile della band sia marcatamente a fuoco. Il suono è immediatamente riconoscibile così come l’estetica del progetto, Parlatecene.
Daniele) Come sempre l’approccio alla musica è simile alla composizione di una colonna sonora, scegliendo assieme il testo e cercando di trovare le giuste atmosfere per accompagnarlo. Poi magari capita di accorgersi che la musica e il testo non si sposino come dovrebbero, in verità non capita spesso, l’intento è sempre quello di trovare testo e musica in perfetto allineamento.
Enrico) Terminato il periodo delle collaborazioni esterne, messo il cuore in pace con la strumentazione Casio, messo da parte il di più e il di troppo, rimane l’essenziale, e se svela la natura primaria come scrivi, e riconoscibile, è di soddisfazione.
5 • Nonostante questo “Gioco di Società” in termini musicali, è anche un gioco di citazioni. Siete d’accordo? Non è questo un limite, ricollegandomi alla domanda precedente diviene semmai una dichiarazione d’intenti.
Daniele) Si arriva da ascolti ben definiti anche se poi gli stessi vanno in varie direzioni e non si limitano a generi o gruppi precisi. Le citazioni spesso ci ricordano da dove veniamo e quello che ci piace, ma ci si ferma sempre un attimo prima, anche se non mi pare che siamo per forza citazionisti, suoniamo quello che abbiamo a disposizione cercando di fare qualcosa che ci piace e ci arriva nuovo e interessante alle nostre orecchie.
Enrico) A questo giro, vista anche la precedente risposta, se emergono citazioni le trovo inconsapevoli, a differenza del passato quando infilare cose qui e là era un esercizio divertente e a volte passato inosservato.
Max) In merito ai testi le mie derive citazioniste sono diventate nel tempo più misurate. Se non sono funzionali espressamente alla narrazione, vedi per esempio quella degli Ustmamò in “Sequoia”, mi trattengo. In “Respinti all’uscio” un paio di passaggi li ho proprio cancellati in corso d’opera. Una volta ne avrei aggiunte, ora invece le tolgo. Tendo di più alla moderazione, insomma, ma per adesso non penso di iscrivermi all’Udc.
6 • Quali sono gli ascolti della band e da un punto di vista musicale cosa ha ispirato il nuovo disco?
Daniele) Gli ascolti come già accennato prima vanno in varie direzioni, nel periodo di composizione / registrazione del disco ascoltavo molto Sunn o))) e John Zorn da un lato e Everything But the Girl dall’altro. L’ispirazione per i dischi di solito più che dalla musica che ascolto arriva dagli strumenti che mi ritrovo a suonare e a come collegarli a strumenti che suonerà Enrico, poi magari c’è un richiamo a un disco ascoltato la sera prima o magari no.
Enrico) Ascolto di tutto senza troppo correre appresso alle cosiddette novità, nuovo è se è nuovo al mio orecchio, e con le novità spesso non capita. Da Ravel ai Drexciya, a Raymond Scott, Pj Harvey, Rino Gaetano, Ivor Cutler…L’ispirazione per quanto mi riguarda è l’attimo figlio di un concentrato di momenti della vita, fatti sì di ascolti, ma anche di paesaggi oltre che di persone, gioie e dolori.
Max) Ho ascoltato molto nel periodo in cui lavoravamo al disco i Virginiana Miller e i Be Forest, ma questi ascolti possono solo marginalmente avere influenzato i testi del disco, se non per la loro vaga doglianza di fondo.
7 • Una domanda per Max. Ad ogni disco degli ODP esiste perlomeno la curiosità di scoprire se le consuetudini del tuo parlare possano essersi spostate di due o tre gradi verso il cantato. A giudicare dai risultati la coerenza della proposta artistica non vi fa certo difetto: ti sentiremo mai cantare? Se vuoi puoi anche “mandarmici” so benissimo che questa è una domanda che ti rincorre.
Max) Io non so cantare, sono stonato di brutto e non è con quel registro che potrei sentirmi a mio agio. Dente mi ha convinto a farlo in un suo spettacolo un anno e rotti fa. Abbiamo fatto insieme in teatro una cover di Battisti (Don Giovanni) e in una parte del brano la cantai proprio. I commenti su youtube furono: “avete massacrato un capolavoro”. La colpa è tutta mia, giuro!
8 • Ragazzi? A conti fatti siete sopravvissuti agli anni 80?
Daniele) Non credo che sia necessario “sopravvivere” ad annate passate. Per me gli anni ’80 hanno significato tantissimo e continuano a significarlo. Ma potrei dire la stessa cosa degli anno ’90 o degli anni ’60…ecco, mi sento un po’ orfano degli anni ’70, se non per gli ultimi anni della decade.
Enrico) Al momento sono concentrato sugli anni dieci.
Max) Io me la sono cavata meglio negli anni ’90, ma la mia adolescenza inquieta e militante degli anni ottanta è stata (ed è) una fonte inesauribile di aneddoti e contraddizioni formidabili. Ma è questo eterno presente che tutti dovremmo cercare di interpretare e, se possibile, cambiare almeno un poco.
9 • Per quanto riguarda il tour imminente, che cosa dobbiamo aspettarci?
Daniele) Cassa dritta
Enrico) Tubi catodici
Max) Fumi e raggi laser!
Gli ospiti di questo blog generalmente salutano i lettori con una selezione musicale di nove canzoni, quattro sul lato A e cinque sul lato B. In fondo anche questo è un gioco di società. Fuori le vostre nove!
Vediamo… Da mescolarsi a piacere.
9 canzoni 9 … degli Offlaga Disco Pax
Lato A
St. Vincent • Strange Mercy • (Daniele)
10 Miles Stereo • Beach House (Enrico)
La Carezza del Papa • Virginiana Miller (Max)
Circumambient • Grimes (Daniele)
Lato B
Uno di Questi Giorni Ti Sposerò • Luigi Tenco (Enrico)
Florence • Be Forest (Max)
Halogen (I Could be a Shadow) • Neon Indian (Daniele)
Lardossen Funk • Drexciya (Enrico)
Io Non Esisto • The Giornalisti (Max)
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Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".