L'episodio di settimana scorsa, quando una scenografia è caduta rischiando di travolgere le maestranze, è solo l'ultimo di una serie di casi. D'ora in poi ad ogni nuovo spettacolo il teatro dovrà stilare un documento di rischio da fare valutare ai tecnici dell'azienda sanitaria
Tragedia solo sfiorata ma la vicenda non finisce lì. I lavoratori della Confederazione unitaria di base (Cub) hanno denunciato all’Asl l’accaduto e, dopo le verifiche dei sanitari, è stata accertata la situazione di pericolo. Ma cos’è successo alla Scala? Durante le prove luci, nella semioscurità, qualcuno ha lasciato aperto un portellone del retropalco sprovvisto dei necessari fermi. Per giunta la stessa scenografia era stata montata senza tener conto del dislivello del palcoscenico. Così una folata d’aria ha fatto ribaltare a terra l’allestimento di 12 metri per 15. Per fortuna, quando il fondale è rovinato al suolo, sotto non c’era nessuno.
Ora il teatro ha ricevuto un verbale di contestazione per violazione della prevenzione che, almeno per il momento, è penale. “Non sono state fatte le necessarie valutazioni sulla staticità e l’equilibrio della scenografia”, spiega il responsabile dell’unità operativa di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro Giancarlo Cattaneo. Ma dopo che la Scala ha messo in campo una serie di contromisure, la violazione è stata derubricata in semplice sanzione. Una differenza non da poco, dato che è stato scongiurato il rischio del sequestro del cantiere con conseguente fermo degli spettacoli in programmazione.
Ma la storia ha ulteriori sviluppi perché il crollo di martedì scorso è solo l’ultimo di una serie di incidenti che potevano avere esiti mortali. Lo scorso autunno una quinta arrotolata è caduta a terra da venti metri d’altezza durante la movimentazione. Clamoroso poi l’episodio dell’aprile scorso quando, nel bel mezzo dell’allestimento della Tourandot, si è verificato un sovraccarico dei ponti che movimentano la scena. Per questo incidente l’Asl ha inflitto una sanzione di 13mila euro a carico del sovrintendente e del direttore degli allestimenti. “Possibile che alla Scala si rincorra la sicurezza sempre ex post, dopo gli incidenti? Possibile che la dirigenza non capisca che la voce sicurezza dei lavoratori non può essere trattata come una spesa accessoria ma è la priorità?”, attacca il responsabile nazionale della Cub Giuseppe Fiorito.
La stessa cosa deve averla pensata anche la Asl che ha preso una serie di contromisure. “Abbiamo deciso che ad ogni nuovo allestimento i responsabili della sicurezza redigano un formale documento di rischio e lo inoltrino ai nostri uffici che li dovrà valutare. Oltre a questa prevenzione che è sulla carta faremo sicuramente dei sopralluoghi anche perché i nostri uffici sono a cento metri di distanza”, spiega Cattaneo.
La dirigenza della Scala è avvertita. Difficile dire se questo basterà, anche perché i 15mila euro di multa sono solletico per una Fondazione ormai a controllo bancario che movimenta centinaia di milioni di euro ed è alle prese con 7 milioni di buco in bilancio. Ma lo schiaffo dal punto di vista dell’immagine è forte ed arriva proprio nel delicato tentativo di ripianare i conti spalancando le porte ulteriormente a soci privati. Il dossier con il nuovo statuto (approvato dal Cda proprio pochi giorni fa) è all’esame del Ministero. Il rumore dei crolli e le polemiche potrebbero far nascere dei dubbi sul fatto che La Scala sia o meno un investimento sicuro.
E da Milano a Roma fino a Bari c’è un filo rosso perché nella Capitale si registra una svolta nell’occupazione del Petruzzelli e contemporaneamente i lavoratori del settore spettacolo e concerti hanno manifestato contro la precarietà e per la sicurezza dopo i due incidenti mortali accorsi durante l’allestimento dei palchi per i tour di Giovanotti e della Pausini. Sul primo fronte è ufficiale: da domani il teatro Petruzzelli tornera’ nella sua piena funzionalita’, dopo le proteste e l’occupazione dei giorni scorsi da parte dei dipendenti. Lo ha reso noto il commissario straordinario della Fondazione, Carlo Fuortes, che oggi ha incontrato i delegati sindacali della Cgil.
Confermata al momento da Fuortes la programmazione della ‘Stagione d’opera e balletto’ fino al 31 maggio 2012, che comprende ‘Il barbiere di Siviglia‘ di Rossini e ‘Tosca‘ di Puccini. Il prossimo passo sara’ il rinnovo dei contratti per le professionalità coinvolte in queste produzioni. Sul secondo fronte, quello delle proteste, i lavoratori si sono dati apputamento a Roma presso la sede del ministero per i Beni Culturali per chiedere al governo di disciplinare il settore con regole, contratti, forme di rappresentanza e certezza sull’incolumità che finora sono rimasti il lato oscuro del palco. Tra le altre cose chiedono di vietare l’uso dei palazzetti dello sport come spazi per megaconcerti che sfida le regole sulla sicurezza ed espone a rischio chi ci lavora.