Indifendibile. Carlo Freccero è un genio della tv, un amico che ha partecipato alla riunione nella quale è stato fondato il nostro giornale riempiendola di idee e passione, un uomo che per decenni ha fatto la televisione e che oggi dirige una delle reti più innovative del panorama italiano. Ciò non toglie che la sua telefonata a Francesco Borgonovo di Libero sia indifendibile. Per il tono arrogante e minaccioso, per il richiamo al rapporto personale con il direttore di Libero, per i termini usati e per il disprezzo dimostrato non solo e non tanto nei confronti del giornalista ma soprattutto verso una cultura diversa dalla propria. Quando stamattina (dopo aver letto i giornali) ho ascoltato l’audio nel quale Borgonovo registra a sua insaputa la rabbia del direttore di Rai4 non credevo alle mie orecchie. Freccero è caduto come un bambino nella trappola tesa ad arte (e legittimamente) da Borgonovo. Un direttore di una rete televisiva pubblica, anche del digitale terrestre, non può comportarsi così. Non può chiamare l’autore di un articolo critico insultandolo e imprecando contro l’Opus Dei, la lobby dei cardinali e quella dei pedofili, magari confondendo i primi con i secondi.
A tutti possono capitare 5 minuti di follia, soprattutto dopo avere ricevuto una telefonata dal vicedirettore generale che ti informa della cancellazione di un programma che ritieni fondamentale. Quando si sbaglia però è buona norma chiedere scusa e questo dovrebbe fare il direttore di Rai4 dimostrando ancora una volta che Carlo Freccero non è quell’uomo che urla al telefono “culattone” a un giornalista.