“Piaccia o meno Fli è stata determinante per chiudere il berlusconismo. Non ha senso l’anatema, ma ci siamo presi la responsabilità di evitare che la fase finale del berlusconismo determinasse il declino dell’Italia”. Gianfranco Fini davanti alla assemblea di Fli rivendica il ruolo di primo piano suo personale e del suo partito nella nuova fase politica, ora aperta dal governo tecnico guidato da Mario Monti. “Se viviamo una fase nuova e c’è un nuovo governo, è anche o forse o soprattutto perchè Fli ha iniziato quella lunga marcia dolorosa e difficile”. ”A Monti vorrei dare un consiglio – aggiunge – sia cosciente per davvero della sua forza, governi a tutto campo e non si faccia impantanare dai tatticismi dei partiti, non accetti veti, governi con quel coraggio e determinazione che gli italiani hanno chiesto invano ai precedenti governi. Quando giungerà al termine della legislatura nulla sarà più come prima”.
Sostegno al governo. “Dobbiamo continuare in un’azione di sostegno convinto per dare efficacia ai provvedimenti che il Governo ha preso. Un Governo che ha restituito concretezza dopo mesi e mesi di sbornie collettive” ha chiarito Fini. “Al di là delle riforme che, in alcuni casi, possono essere giudicate frutto di compromessi, timide, il Governo ha il merito di aver indicato una strada univoca, quella della concretezza”. “Il mio consiglio non richiesto a Monti – prosegue – è questo: sia cosciente della sua forza, deve governare a tutto campo, non si lasci impagliare dai tatticismi dei partiti. Sappia che deve governare, non accetti di fermarsi davanti ai veti, vada avanti nelle riforme”. Anche perché “è una pessima democrazia quella che permette ai rappresentanti delle lobby di affollare i palazzi del Parlamento. Serve una norma che eviti che il Parlamento si trasformi in un suk”.
Ineleggibili i condannati per i reati contro la Pa. “Come fare per comporre una Camera che sia un po’ più rappresentativa degli elettori? “Il punto cardine di una nuova legge elettorale deve essere il diritto dell’elettore a scegliere il parlamentare, il deputato e il senatore” riflette Fini. Tra le riforme da approvare ha citato quella sul finanziamento dei partiti, spiegando che “noi siamo la dimostrazione che si può fare politica anche senza finanziamenti pubblici”, ma anche una norma “che renda impossibile la candidatura di un condannato per reati contro la pubblica amministrazione”.
Il ruolo dei moderati. Poi tre affondi agli ex alleati. Il primo: “Dire moderati oggi non ha senso: aggettivo moderato non significa nulla se riferito a chi urla ed è incapace di ascoltare, la vera alternativa è tra i rinnovatori ed i nostalgici, i gattopardi. Il discrimine e tra chi vuole riformare e chi è privo di progettualità innovativa”. Il secondo: “Non abbiamo nessuna intenzione di rivangare il passato ma non abbiamo nessuna intenzione di intrecciare di nuovo le nostre strade” con il Pdl. “A scanso di equivoci – ribadisce – facessero quello che ritengono più opportuno”. D’altronde il Pdl “è un partito senza bussola”.
Una forza politica per “italiani di buona volontà”. Così c’è bisogno di un nuovo soggetto politico: “Dopo le amministrative, che saranno importanti ma non decisive, dovremo lavorare alla fase costituente del Terzo polo” annuncia il presidente della Camera. Dovrà trattarsi, continua, di un disegno “per la Terza Repubblica, non un’operazione di piccolo cabotaggio”. Fini evita di scegliere un nome fra Partito degli italiani, Polo della nazione o lista civica, quello che importa è che “sta crescendo lo spazio per una nuova aggregazione politica” che però deve “mettere meglio a fuoco i contenuti, un’offerta politica a tutti gli italiani di buona volontà”. L’alternativa non è “tra moderati ed estremisti” ma tra “riformisti e chi con lo specchietto retrovisore” e in questo contesto Fli deve “giocare la sua partita ed essere protagonista della Terza Repubblica” dopo che la seconda “è finita con il berlusconismo”. Il Terzo polo quindi “deve avere una chiara vocazione maggioritaria. Non sarà di centro, ma sarà centrale, rappresentando una sintesi delle migliori culture politiche italiane”.
La Lega. La terza scudisciata è per la Lega Nord: “Una Lega solo di opposizione sarà sempre più una Lega radicale che ostenta una diversità solo presunta perché, in quanto a malaffare, non è diversa da altri”.
La Rai. Infine la Rai. Fini dice: “Monti proceda con il commissariamento della Rai se lo ritiene necessario e metta i partiti di fronte alle loro responsabilità”.