Cavalcando l’onda delle polemiche sulla forma fisica imposta alle sue hostess, la compagnia aerea Meridiana fly lancia la campagna “taglia 42”: sconti del 42 per cento sulle rotte del network da aprile a luglio e da settembre ad ottobre. La dieta però sembra non riguardi solo le tariffe ma anche i servizi offerti a bordo rimasti orfani della LSG, la società di catering che, per continuare il servizio, chiede il pagamento degli arretrati. Così ai primi di marzo Meridiana ha inaugurato la filosofia del self catering. Per superare l’empasse e far partire i voli puntuali si fa la spesa necessaria a rifornire la cambusa. Dove? Nei bar dello scalo o all’autogrill. Qualche volta è il caposcalo dell’aeroporto armato di carrellino a occuparsi delle vivande, qualche altra è il comandante del volo a dover provvedere, con la carta di credito aziendale, ad acquistare il panino per il pasto frugale dell’equipaggio durante il volo.
La situazione è precipitata il 5 marzo scorso, quando la LSG ha bloccato improvvisamente i rifornimenti per Meridiana fly. Sul volo Verona-Tenerife si è corsi ai ripari andando ad acquistare al bar dello scalo pacchetti di crackers e barrette ai cereali destinate ai passeggeri. Più critica la situazione a Bergamo, sul volo che sarebbe dovuto partire alle 5.45 per affrontare 4 tratte: Bergamo-Marsa Alam-Hurghada-Bergamo -Malpensa. La Lsg si presenta con 12 bottiglie d’acqua e pochi salatini. Insufficienti a garantire il necessario per affrontare 12 ore di volo. La trattativa dura a lungo e alla fine l’Enac sblocca la situazione provvedendo a garantire l’allestimento del catering fra gli applausi dei passeggeri. L’aereo è riuscito a partire alle 9.30.
La gestione Gentile.
L’episodio è emblema – denunciano da più parti – di una situazione di grande confusione dell’attuale gestione aziendale nella mani dell’ex comandante Alitalia e proprietario di Air Italy, Giuseppe Gentile. Entrato come amministratore delegato della compagnia sarda a metà luglio del 2011, Gentilie ha subito annunciato un piano di tagli che, secondo le previsioni, avrebbe consentito alla compagnia di sopravvivere. Per salvare i posti di lavoro e risanare le perdite in bilancio Gentile ottiene il via libera delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil Trasporti e delle associazioni professionali di Avia, Anpav e Ipa. Restano fuori dall’accordo Usb, con circa 400 assistenti di volo iscritti, Up e Apm che assieme contano oltre 170 tessere dei piloti. Non credono al piano Gentile e infatti oggi incrociano le braccia per 24 ore. Il personale navigante che ha deciso di non dare fiducia alla nuova gestione di Meridiana sciopera perché ha la percezione che non ci sia un piano industriale di risanamento serio e capace di traghettare l’azienda fuori dalle secche.
I corsi sospesi.
Le scelte fatte dall’attuale management sono curiose. Lo scorso dicembre l’azienda annuncia l’avvio dei corsi di conversione dagli Md 80 agli Airbus per i piloti di base in Sardegna, in vista del cambio della flotta da destinare ai collegamenti da e per l’Isola. Ma lunedì 12 marzo i corsi vengono improvvisamente interrotti lasciando a terra le speranze di sei equipaggi che con l’addestramento per gli Airbus avrebbero raggiunto un’opportunità in più per il loro futuro professionale. Un altro dietrofront arriva anche dal continente asiatico dove ai primi di marzo Meridiana fly aveva siglato un’intesa per l’affitto di tre Airbus con equipaggio alla neonata compagnia aerea mongola Chinggis Airways. Dopo due settimane l’accordo sfuma perché il prezzo chiesto da Meridiana è considerato troppo alto dagli operatori mongoli.
Tagli e fuori pista.
La cura dimagrante per salvare la compagnia tocca principalmente i dipendenti, ai quali è stato chiesto di accettare la cassintegrazione a rotazione e, con l’accordo firmato il 18 novembre scorso, la riduzione dello stipendio e un aumento della produttività che porta all’estremo il numero delle ore di volo da affrontare in servizio. Con il nuovo accordo – è la denuncia – i turni del personale navigante prevedono orari di servizio che superano le 28 ore consecutive, senza la possibilità di lavarsi, riposarsi, sedersi a un tavolo per un pasto. Alle estenuanti rotazioni si aggiunge l’aumento del rischio nei voli di trasferimento. Domenica scorsa un aerotaxi della compagnia Zan Air, incaricata di trasportare un equipaggio Meridiana da Mombasa a Zanzibar, è uscito fuori pista in fase di atterraggio a causa di una gomma scoppiata. I nove assistenti di volo e i due piloti a bordo non hanno riportato gravi conseguenze. Ma la paura è stata tanta, accompagnata dalla sensazione di non poter contare sull’elemento sicurezza sul lavoro. Una segnalazione sull’accaduto corredata da foto è arrivata anche sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Riccardo Rossi.
Stipendi e dubbi.
Se i dipendenti tirano la cinghia non non sembra essere così ai piani alti della palazzina direzionale di Meridiana. La società contesta questa lettura, ma è un fatto che il 15 febbraio il consiglio d’amministrazione ha approvato l’aumento dei consiglieri da otto a dodici membri, con la possibilità futura di arrivare a tredici, e ha fissato in un milione e mezzo di euro lordi annui il compenso fisso complessivo massimo. Per nove mesi di esercizio, da febbraio a ottobre 2012, i consiglieri con delega avranno un tetto di 400 mila euro al compenso contro i 144mila annui percepiti in precedenza. Ora i dipendenti fanno appello al principale azionista, il principe Karim Aga Khan. Ad Aiglemont, residenza francese dell’Aga Khan, è arrivata un’accorata lettera in cui i dipendenti chiedono di essere ricevuti per discutere dell’operato dell’attuale dirigenza. Nella missiva vengono esposti i dubbi sulle scelte dei manager, ponendo l’accento sullo spostamento di attività di lungo raggio da Meridiana fly ad Air Italy e sul clima intimidatorio creato fra i lavoratori con il licenziamento di due comandanti e la sospensione di diversi equipaggi che si sono rifiutati di partire in situazioni al limite della sicurezza.