Scintille tra Francesco Rutelli e Lucia Annunziata durante la puntata di ‘In mezz’ora’ andata in onda oggi e dedicata al caso Lusi, dopo la conferenza stampa di venerdì scorso durante la quale il leader di Api ha replicato a quanto pubblicato da L’Espresso sui finanziamenti che sarebbero andati ad una sua fondazione. “C’è qualcosa che ho preso io? No, neanche un centesimo. Ho chiarito, mo’ basta”, dice Rutelli dopo aver elencato una serie di fondi devoluti anche da lui personalmente a vari soggetti. “No mo’ basta, è venuto qua. Che cosa c’è di male nel fatto che lei riceve questi soldi?”, replica Annunziata. “Continua a dirlo? – si spazientisce il leader dell’Api – Ma li do, ancora insiste? Non li ricevo, li do, l’ho querelato, vuol farsi querelare anche lei? Ma mi ascolta o segue una sua scaletta e ripete le domande che aveva programmato? Ho finanziato, io, personalmente, di tasca mia e ancora mi rompete le palle? Basta”.
“Se avessi detto cose false, sarei una persona disonesta, ma ho detto cose vere. Quanti – aggiunge Rutelli – dovrebbero dimettersi in un Paese dove tanti giornalisti scrivono fregnacce e poi passa tutto in cavalleria? In un momento di antipolitica questo può funzionare, ma alla fine l’onestà vince e da questa storia dolorosissima ne usciremo a testa alta”. “Questa è una vicenda terribile – ribadisce Rutelli – Lusi ha approfittato della nostra fiducia piena per rubare. Ci fidavamo perché era uno scout, si presentava come un uomo austero e severo. Era un magistrato, ma ha preso in giro tutti. Ha fregato tutti noi con condotte di reato complesse e sempre più sofisticate. Ci ha fregato siamo furenti perché la nostra buona fede è stata tradita”, aggiunge il leader dell’Api. “Lusi ne risponderà fino in fondo”. Quanto al suo ruolo nell’ex Margherita Rutelli spiega di essere “ancora presidente per ragioni di continuità amministrativa”, perché “fino a tre mesi fa sono arrivati i rimborsi elettorali”. Ma spiega che resterà presidente “fino a giugno”, quando avverrà lo scioglimento del partito.
Il cdr dell’Espresso.
Il comitato di redazione de L’Espresso “esprime solidarietà e pieno sostegno al lavoro dei colleghi Primo Di Nicola e Emiliano Fittipaldi oggetto in questi giorni di gravissimi attacchi da parte del senatore Francesco Rutelli”. I colleghi, denuncia in una nota il comitato di redazione del settimanale, “sono stati attaccati dopo l’inchiesta sullo scandalo Lusi-Margherita, in cui hanno raccontato che l’ex tesoriere della Margherita – depositario della cassa del partito, i cui fondi derivano principalmente dalle sovvenzioni pubbliche dei rimborsi elettorali – ha versato centinaia di migliaia di euro alla fondazione di Rutelli, il ‘Centro per un futuro sostenibile’“. Rutelli, prosegue la nota del Cdr, “ha parlato di “falsità” minacciando querela, nonostante lo stesso Rutelli abbia dovuto ammettere che le erogazioni ottenute dalla fondazione sono addirittura superiori alla cifra rivelata da L’Espresso. Rutelli- prosegue il cdr – ha anche ammesso (definendolo un ‘giroconto’ di vecchi finanziamenti non provenienti dalla Margherita, ma dal Comitato Rutelli 2008) il finanziamento di 150 mila euro che la fondazione ha erogato ad Alleanza per l’Italia, il nuovo partito fondato da Rutelli nel novembre del 2009”.
Per il Cdr, continua la nota, “è gravissimo che Rutelli abbia presentato nei giorni scorsi alla magistratura un esposto nel quale lascia intendere che L’Espresso e altri giornali partecipino a ‘un’azione di depistaggio e inquinamento dell’indagine’ che la procura di Roma sta conducendo nei contronti di Lusi. Un atto di intimidazione contro i giornalisti inaccettabile, con il chiaro intento di condizionare e frenare il lavoro della libera stampa sullo scandalo Lusi-Margherita”. Il cdr, conclude la nota, “stigmatizza con forza le parole del senatore Rutelli, e chiede anche all’Ordine dei giornalisti di avviare tutte le iniziative necessarie a tutelare il lavoro dei nostri colleghi”.