A Monmouth per la prima volta un intero paese viene interamente catalogato sul web: dalla storia, alle tradizioni, ai luoghi simbolo. Decine di geotag, QR code e migliaia di articoli nel primo progetto "hyperlocal" di Wikipedia
Nel progetto c’è anche Wikipedia, chiaramente, e questo è il primo esperimento del genere fatto dall’enciclopedia virtuale. Il sito ha tutte le intenzioni di sviluppare ulteriormente le enciclopedie “hyperlocal”. E tutto è partito in Galles grazie all’intraprendenza di alcuni cittadini di Monmouth. Come Guy Hamilton, che ha già scritto 38mila articoli sul suo paese. O come avvocati, medici, operai, casalinghe che stanno contribuendo in maniera massiccia al progetto di Monmouthpedia.
I codici QR sparsi per la cittadina rimanderanno alle pagine della nuova enciclopedia locale, direttamente nelle lingue in cui sono settati gli smartphone. Ma non occorrerà recarsi fisicamente a Monmouth per navigare. Ci si potrà collegare anche da casa, navigando per le strade del centro gallese, che saranno arricchite di geotag e cioè di coordinate geografiche che rimanderanno ai punti di interesse. Il sindaco del paese e il governo della provincia del Monmouthshire non vedono l’ora che il progetto parta: nuovi turisti arriveranno, nuovo interesse si riverserà su queste zone altrimenti dimenticate.
Finora la maggior parte degli articoli verte su Charles Rolls, tra i fondatori della Rolls-Royce, la cui famiglia era proprio di Monmouth. Ma non mancano articoli sui movimenti socialisti che si svilupparono da queste parti, sugli alberi storici della città, sugli edifici più importanti e sugli animali che popolano le campagne attorno alla cittadina. Poi la storia: ecco allora pagine su come si passava il Natale nel Galles nei decenni passati, sulle tradizioni locali, sulla storia della comunità e delle famiglie più illustri. Unico requisito: l’articolo deve essere ritenuto “importante” da tutta la cittadinanza. No a pubblicità mascherate o a storie ritenute irrilevanti.
I dubbi, tuttavia, non mancano. Alcuni cittadini di Monmouth temono che il paesaggio venga deturpato da una selva di pannelli informativi, qualcuno riflette sull’attendibilità e sulla credibilità degli articoli pubblicati. Ancora, c’è chi dice di preferire le vecchie, buone guide turistiche. Ma una cosa è certa: in queste colline poco popolate del Galles, fra parchi nazionali e foreste, sta forse prendendo piede una delle future tendenze del web. E cioè, aprirci un mondo su quello che spesso abbiamo sotto il naso e non riusciamo a vedere.