“La ‘villa’ sarda di don Verzè è una foresteria annessa ad un ospedale, i creditori si rassegnino: procederemo alla demolizione degli abusi”. Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, interviene ai microfoni de ilfattoquotidiano.it sul caso, riportato oggi dal Corsera, della casa rurale gallurese che ospitava i vertici della fondazione Monte Tabor (denominata Casa Rossa) trasformata dal sacerdote scomparso in una residenza da oltre 3 milioni di euro, grazie anche a lavori abusivi che ne avrebbero accresciuto il valore. “Ci sono una piscina, uno spogliatoio e una tettoia, tutti abusi edilizi riconosciuti, ma di fatto – continua il sindaco – la destinazione d’uso di quella struttura è ‘servizio accessorio all’ospedale adiacente'”. Il curatore fallimentare del San Raffaele ritiene, invece, che gli abusi possano essere declassati a livello amministrativo e sanati con una multa per mettere così all’asta l’immobile e risarcire in minima parte i 3.395 creditori dell’istituto di cura privato. Ma il sindaco è perentorio: “Non è un bene che può essere stralciato, non si tratta di una villa a uso residenziale e non vale 3 milioni di euro. Io francamente – conclude – non pagherei neanche 500mila euro per una proprietà del genere” di David Perluigi (ascolta l’audio integrale)