Sorpende il modo in cui l’occidente secolarizzato, che a tutto è ormai abituato, accoglie le critiche che gli vengono rivolte e, nella fattispecie, l’intervento di Cholil Ridwan, co-presidente del Majelis Ulema Indonesia (Mui), il principale ente islamico del Paese asiatico. Lady Gaga ha in programma un concerto a Giakarta il 3 giugno prossimo e oltre 25 mila biglietti sono già stati venduti. Ridwan, come riporta il Jakarta Globe, ha avvisato che: “Il concerto è inteso per distruggere la moralità della nazione” e che Lady Gaga è peggio delle cantanti locali di dangdut – danza locale molto sensuale che unisce ritmi indonesiani a movimenti simili alla danza del ventre – perché “è occidentale e spesso mostra le parti private del suo corpo quando canta”. Rabbia negli Stati Uniti: una critica a Lady GaGa è come se venisse inferta a noi…
Un altro dei presidenti del Mui, Slamet Effendi Yusuf, ha invece dichiarato che “i giovani sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato”, precisando di non avere problemi con la cantante. Ma in fondo spera che “Lady Gaga vestirà un abito normale a Giakarta”(Chissà come andrà a finire se invece si presenterà con l’abito fatto di bistecche di maiale…). Ali Mustafa Yaqub, iman della moschea principale di Giakarta, la Istiqlal, ha invece detto che guardare una donna semi-nuda è peccato e che “una donna dovrebbe ballare semi-nuda solo di fronte al proprio marito”. Va considerato poi che l’88 per cento dei 240 milioni di indonesiani è musulmano e certe critiche sono più che legittime, non si tratta di bigottismo.
Quanto sono lontani i tempi in cui, popstar come John Lennon e Yoko Ono, stelle di altra levatura non solo morale, sfruttavano la propria celebrità a fin di bene attirandosi le attenzioni dei media per abbracciare cause utili al progresso dell’umanità. Dopo aver celebrato le loro nozze al consolato di Gibilterra, precisamente il 20 marzo di 43 anni fa, trascorsero la luna di miele ad Amsterdam dando luogo al “Bed In”, un evento di protesta pacifista, attuato da Lennon assieme a Yoko Ono nella camera numero 1902 dell’Hilton Hotel di Amsterdam, durante il quale la coppia decise – in favore del pacifismo e contro la guerra del Vietnam – di rimanere a letto un’intera settimana, dal 25 al 31 marzo, facendosi riprendere da numerosi fotografi. I giornalisti credendo che la coppia avrebbe fatto l’amore in pubblico, davanti alle loro macchine fotografiche – la qual cosa sarebbe oggi possibilissima – si accalcarono per riuscire ad entrare nella camera, ma si trovarono invece di fronte ai due che, in pigiama, rilasciavano interviste e dichiarazioni sulla pace nel mondo e contro le spese militari.