Poker sì.
E vi spiego perché.
Perché è un gioco di abilità; così lo definisce anche la legge italiana.
Perché è democratico; nei tornei di poker non importa se sei ricco o povero, bianco o nero, uomo o donna; quando finisci le tue chip sei fuori.
Perché è meritocratico; nel lungo periodo solo i migliori vincono.
Perché crea occupazione; nonostante la crisi negli ultimi anni il settore del gaming in Italia è cresciuto esponenzialmente dando lavoro a migliaia di persone.
Perché è divertente e socializzante; molte delle persone più interessanti che frequento le ho conosciute al tavolo.
Perché è una stupenda, cinica e perfetta metafora della vita.
Vivo di poker dal 2007, prima come appassionato, poi come professionista e manager di poker room online; il tutto nel pieno rispetto della legalità.
Mi hanno chiesto se volevo raccontare questo mondo in un blog.
Ho risposto perché no?
Poker sì.