Se le cose fossero semplicissime, lo spettacolo sarebbe veramente misero.Che due più due fa quattro, ammettiamolo, è noioso. Che la mia statura sia tutti i giorni 1,68 è un cedimento grave ad un realismo opprimente e deprimente. Per fortuna, il mondo è una creazione della fantasia nella quale si intrecciano le più incredibili magie.
I soldi, ad esempio, potrebbero sembrare soltanto soldi: c’è su scritto 100 euro e, più o meno, sai cosa ci compri e quanto ti è pesato guadagnarli. Invece i soldi sono una di quelle idee demenziali che ti possono venire in mente dopo un cannone d’erba, quando le spari enormi e ci credi. Per dire: il prodotto mondiale lordo vale intorno ai settanta miliardi di dollari.
Uno (quello che non ha fumato, altrimenti collassa), si aspetterebbe una cosa terra terra tipo: ragazzi, ci sono settanta miliardi di dollari, fateveli bastare e piano coi liquori.Ma ecco che, zot!, d’un colpo scopriamo che invece i soldi in circolazione sono un milione di miliardi di dollari. Che significa nessun problema con i liquori. Un milione di miliardi sono circa quindici volte il prodotto interno lordo del mondo.
Da dove sono spuntati fuori questi soldi che non abbiamo prodotto? Che non corrispondono a niente che sia stato prodotto? Gesù Cristo è tornato sulla Terra per fondare il Cristianesimo Liberista e invece dei pesci per i poveracci moltiplica miliardi per i ricchi? La questione è semplice e spettacolare, minima e grandiosa, magica e strappona. Si scommette. Facebook ha realizzato un miliardo di dollari nel 2011 ma secondo la quotazione di Borsa ne vale cento.
Novantanove sono una scommessa: siamo sicuri che guadagnerà tanto da giustificare il valore che gli diamo. Attenti che, anche se non vi siete fatti un cannone, ci si perde facilmente: io scommetto che l’anno prossimo guadagnerò un milione e, per questo, già valgo un milione. Se Zuckerberg va in banca e chiede un prestito, non gli dicono “scusa, eh, torna quando fatturi cento miliardi e ne riparliamo”. No, gli danno i soldi. Quei cento miliardi di scommessa diventano denaro vero.
Scommessa su scommessa, in giro ci sono quindici volte i soldi che veramente ci sono. E valgono. E vengono usati. Ad esempio, per convincerci che sono proprio soldi veri e che chi li possiede è veramente ricco. Un operaio, un professionista, un imprenditore, lavorano e producono: fanno settanta miliardi di dollari. Qualcun altro, diciamo l’uno per cento della popolazione, è ricco perché possiede soldi virtuali che ci ha convinto a considerare reali. Se le cose fossero semplicissime non solo ci vorrebbe un attimo a notare che il re è nudo ma ci vorrebbe ancora meno a mandarlo a fare in culo.
di Paolo Aleandri
Il Misfatto, inserto satirico de Il Fatto quotidiano, 18 marzo 2012