Il segretario del Pdci si è fatto ritrarre insieme ad una ex dipendente Ibm che protestava contro la riforma del lavoro. La titolare del Welfare: "Provo profondo disgusto e sdegno e denuncio l'irresponsabilità di simili comportamenti"
Quest’ultimo ha cercato di rispedire al mittente ogni accusa, sottolineando che erano “lì a protestare a difesa dell’articolo 18 e abbiamo portato la nostra solidarietà ai lavoratori ex Ibm che ci hanno chiamato a gran voce ed esposto il dramma che stanno vivendo”. Secondo Flavio Arzarello, responsabile comunicazione del Pdci e portavoce del segretario Diliberto, “dopo aver ascoltato le ragioni, i lavoratori hanno voluto fare una foto con Oliviero Diliberto. E’ evidente che non avevamo minimamente notato lo slogan sulla maglietta ed è altrettanto evidente che la battaglia contro il Ministro Fornero la combattiamo sul piano politico e a viso aperto. Non vorrei, però – ha concluso il portavoce – che qualche messaggio sbagliato e macabro, spostasse l’attenzione dalle sacrosante ragioni dei lavoratori”. Diliberto, dal canto suo, ha offerto un’altra spiegazione per motivare lo scatto ‘incriminato’: “Vorrei tranquillizzare tutti – ha detto l’ex ministro – Ieri la foto in questione, durante il presidio per l’articolo 18, è stata fatta perché la figlia di quella lavoratrice ha dato un esame all’università con me e ha preso 30. E’ ovvio che non mi ero accorto della maglietta e me ne dispiaccio”. Rafforzando più tardi la spiegazione: “Ribadisco e rafforzo quanto già detto: non mi ero accorto della maglietta. E’ ovvio che non solo rifiuto lo slogan, ma che è lontanissimo dalla mia cultura politica, che affonda le radici nella Costituzione e nella democrazia”.
La giustificazione di Diliberto, tuttavia, non è bastata alla titolare del Welfare, che in una nota ufficiale ha commentato duramente l’accaduto. “Leggo che un ex ministro della Giustizia – ha detto Elsa Fornero – ha offerto il suo sorriso partecipe e compiaciuto a fotografi che registravano una manifestazione per la quale lo slogan scelto era: ‘La Fornero al cimitero’. Leggo anche che lo stesso ex membro del Parlamento italiano richiamava ‘norme di civiltà’ riferendosi all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Provo profondo disgusto e sdegno e denuncio l’irresponsabilità di simili comportamenti e non soltanto perché mi trovo a essere l’oggetto di questi slogan” ha detto il ministro, secondo cui “un Paese come l’Italia merita politici in grado di interpretare e guidare con equilibrio e senso dello Stato le istanze dei cittadini. Penso che un ex membro del Parlamento italiano non sia legittimato a parlare di norme di civiltà quando adotta simili comportamenti”. Poi la conclusione, sullo stesso tono critico: “L’ex deputato ritratto in quella fotografia di certo non era degno di nessuno dei ruoli pubblici ricoperti” ha detto Elsa Fornero.
Sulla stessa linea d’onda il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. “Mentre l’Italia ricorda l’uccisione di Marco Biagi da parte delle Brigate Rosse un fatto del genere è ancora più grave. Invece viene sottovalutato” ha detto Gasparri, che poi ha denunciato “pubblicamente sia l’assurdo comportamento dei manifestanti e di Diliberto che quello di quanti non danno risalto a una simile condotta. Su questi temi le parole sono pietre. Esprimo solidarietà al ministro Fornero”.