L'avvocato Giorgio Ambrosoli

La Regione Lombardia ricorda Giorgio Ambrosoli. Ma esclude dagli inviti suo figlio Umberto, reo di avere rilasciato due settimane fa un’intervista a Repubblica in cui si è detto favorevole all’azzeramento della giunta Formigoni, dopo gli scandali giudiziari che hanno travolto la sua maggioranza.

La commemorazione del liquidatore del Banco Ambrosiano, ucciso nel 1979 su ordine di Michele Sindona, si è svolta questa mattina all’auditorium Gaber del Pirellone. Un evento in occasione della ‘Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime’, istituita l’anno scorso dal consiglio regionale. Era in programma la proiezione di Un eroe borghese, film di Michele Placido sulla vita dell’avvocato, alla presenza di trecento studenti delle scuole lombarde.

E fino a qualche giorno fa era previsto anche l’intervento di Umberto Ambrosoli, uno dei membri del Comitato antimafia del comune di Milano che risponde direttamente al sindaco Giuliano Pisapia. Lo conferma Jole Garuti, direttrice dell’associazione Saveria Antiochia Omicron e membro dell’osservatorio della legalità, un organo nominato dal consiglio regionale con il compito di fare proposte su eventi come quello di oggi. “Si era deciso all’unanimità dell’Osservatorio di proiettare il film Un eroe borghese –racconta Garuti – e di invitare Umberto Ambrosoli, oltre a Giuliano Turone. Ambrosoli non era sicuro di poter venire e ha sciolto la riserva soltanto il 16 marzo. Quando ho inviato la comunicazione che Umberto sarebbe venuto mi è stato detto che l’ufficio di presidenza (guidato dal leghista Davide Boni, ndr) non voleva che intervenisse perché aveva rilasciato un’intervista sulla necessità di azzerare la giunta. Avevo anche chiesto chi sarebbe intervenuto per la Regione, scrivendo: ‘è altamente sconsigliabile, a mio parere, che intervenga qualcuno che sia indagato o abbia problemi di legalità, perché dalla platea di studenti potrebbero venire commenti spiacevoli’”.

Lunedì scorso dall’ufficio del cerimoniale arriva il programma della mattinata. E in effetti il nome di Umberto non c’è. “Ho fatto le mie rimostranze, ma non è servito a nulla”, spiega Garuti, che parla di un vero e proprio diktat contro Ambrosoli. Dopo che nell’intervista aveva parlato di “sfacciataggine condivisa” in riferimento a un ufficio di presidenza che conta quattro dei cinque membri originari sotto inchiesta della magistratura. E aveva paragonato la difesa della Lega di oggi a quella del Psi nel ’92, quando i lumbard “agitavano il cappio per i mariuoli in Parlamento”. Una parziale toppa i rappresentanti della maggioranza l’hanno messa questa mattina, quando il consigliere del Carroccio Massimiliano Romeo ha invitato a parlare la figlia dell’avvocato Francesca Ambrosoli, presente in sala. Al termine della proiezione Francesca è intervenuta e rivolta agli studenti ha detto: “Mi dà sempre molta speranza vedere ragazzi che ricordano la figura di mio padre perché occorre guardare avanti con fiducia”. Dal canto suo, il fratello Umberto ha preferito evitare ogni polemica. E sulla sua bacheca facebook, dove ha raccolto la solidarietà di decine di utenti, ha commentato: “Grazie a tutti, ma le cosa importante è che i ragazzi abbiano avuto l’occasione di guardare il film Un Eroe borghese (che, magari, nella programmazione TV gli era sfuggito), di incontrare quella storia, quel modo di intendere il proprio ruolo, la propria responsabilità. La presenza di mia sorella, poi, risolve ogni altra questione”.

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