L'ex premier sostiene di aver speso negli ultimi anni "più di 400 milioni di euro per avvocati e consulenti". I suoi legali al contrario si ostinano a sostenere che da quando hanno lui come cliente, il loro portafogli si è sgonfiato. Una verità a metà
Per Ghedini è andata così, almeno stando a guardare le dichiarazioni dei redditi dal 2007 a oggi: a inizio legislatura guadagnava un milione e 300 mila euro, l’anno dopo pure, nel 2009 anche, mentre l’ultimo 730 (quello del 2010 reso pubblico l’altro ieri) è sceso a un milione e 40 mila euro circa. Nel frattempo ha anche venduto un po’ delle sue proprietà immobiliari: nel 2007 ha il 25 per cento di 24 fabbricati a Padova, 5 terreni in Veneto e Toscana, possiede per metà 3 fabbricati a Pianga e 10 a Santa Maria di Sala (Venezia), ha casa nel sud della Sardegna, a Sant’Anna Arresi, una barca ed è socio di due aziende agricole di famiglia. L’anno dopo decide di cedere le quote di 14 fabbricati in cambio del 100 per cento di 4 immobili a Padova. E nel 2010 vende altre proprietà a S. Maria di Sala al posto del pieno possesso di altre 4 costruzioni.
A Piero Longo è andata meglio, anche se lui da sempre guadagna la metà di Ghedini. Per la precisione: 524 mila euro nel 2007 (più una Jaguar, una Toyota, una barca, 5 case a Padova e due nel Cadore); 563 nel 2008 (venduta la barca, comprata una casa in più a Padova, mentre una di quelle in montagna è stata sostituita da un terreno) 576 mila nel 2009 fino ai 677. 907 euro del 2010 (ma con due case in meno). Resta da capire: a chi li ha dati Berlusconi 400 milioni di euro? Nello studio di via Altinate assieme a Longo e Ghedini lavorano in otto e hanno anche le loro spese: solo per il caso Mills hanno dovuto affittare un camion per traslocare gli atti del processo (peso: tre quintali) da Milano a Padova. O queste dichiarazioni dei redditi dei parlamentari raccontano mezze verità o è un’altra bugia di Berlusconi. Longo lo aveva detto a Libero in tempi non sospetti: “A parte il processo Ruby, non mi paga lui ma la Finivest”.