Caserta, la Finanza scopre 16 operai in nero. Montavano il palco di Laura Pausini
La Guardia di Finanza ha effettuato un sopralluogo nel cantiere del concerto di Laura Pausini, impegnata in due date al Palamaggiò di Caserta. Oggi è prevista la seconda esibizione. Le Fiamme Gialle, ieri sera, hanno scoperto sedici operai che lavoravano in nero e denunciato il responsabile della cooperativa. Proprio Laura Pausini aveva sospeso per una settimana il suo tour quando nella notte tra il 4 e il 5 marzo, a Reggio Calabria, il giovane Matteo Armellini era morto, schiacciato dai tubi durante l’allestimento del palco. Altri due operai erano rimasti feriti nell’occasione. Una tragedia simile a quella che era costata la vita a Francesco Pinna, morto in circostanze analoghe mentre, lo scorso dicembre, a Trieste, preparava il cantiere per l’esibizione di Jovanotti. Pinna lavorava per una cooperativa che in subappalto realizzava i lavori di allestimento dei concerti e non erano mancate polemiche sui compensi, intorno ai 5 euro all’ora, e sulla sicurezza, anche se l’organizzazione aveva assicurato la regolarità degli affidamenti. I sindacati avevano denunciato: “E’ ora di far luce su un settore troppo spesso senza regole”.
L’azione delle Fiamme Gialle è stato voluta dal comandante regionale, Giuseppe Mango, ed è stato organizzata e decisa proprio in seguito al grave incidente avvenuto a Reggio Calabria durante l’allestimento del palco per la serata di Laura Pausini. “Purtroppo le tragedie – spiega Emilio Miceli, segretario di Slc-Cgil – come i caduti sul lavoro dei palchi di Jovanotti e Pausini, non hanno prodotto l’effetto di un cambiamento tale da portare il lavoro di tanti tecnici ed operai nell’alveo della legge. Chiediamo sanzioni severe e chiare. C’è chi è troppo ricco e c’è chi non ha nemmeno il diritto ad una retribuzione contrattuale, alla pensione, all’infortunio”.