Era domenica 23 Marzo 1980. Oggi, 32 anni fa, un blitz impietoso e spettacolare di Fiamme gialle, Polizia e Carabinieri tentò di bonificare il giocattolo degli italiani. Le Alfette verdi entrarono in campo per arrestare un presidente e 13 calciatori. Colombo, Albertosi, Wilson e Giordano: nomi eccellenti. E poi gli ordini di comparizione a Paolo Rossi, Savoldi e Damiani, come un’intera squadra sospesa tra interrogatori e galera. Fu lo snodo del Totonero occulto, l’inchiesta della magistratura sullo scandalo delle scommesse clandestine nel gioco del calcio.
Nella cabala romanesca, in vernacolo spinto, 23 significa ‘fortuna’. Ma quel 23 Marzo la dea bendata girò le spalle a Bologna, Milan, Lazio, Perugia, Avellino, Palermo, Taranto e ai loro tifosi. Non senza strascichi polemici, la Juve fu assolta (Bologna-Juve), la Roma prosciolta (sospetti su Milan-Roma Coppa Italia e Roma-Fiorentina). Oggi “Le Iene” annunciano rivelazioni e grosse novità su Italia 1 per riformare la verità sui bianconeri. Ma già i collegamenti radio su “Tutto il Calcio minuto per minuto” e le immagini tv su “Novantesimo minuto” chiarirono all’epoca il concetto: a Pescara come all’Olimpico e San Siro, era calata la notte più buia del calcio italiano. Non la prima (Allemandi 1927, scudetto revocato al primo Torino tricolore), ma nemmeno l’ultima.
Oggi, 32 anni dopo, sembra ieri. Ci interroghiamo ancora sui mali del calcio, sempre più in caduta libera, in perdita di credibilità. La palla resta avvelenata. Perché le vecchie combine tra ristoratori e fruttivendoli dé Noantri (Trinca e Cruciani) sono esplose in una frode sportiva transnazionale che passa per Singapore, Croazia, Germania, Finlandia, Ungheria, Grecia e Svizzera. Milioni di euro che fanno male. Soldi che puzzano. Adesso, le ultime indiscrezioni, parlano di 42 nuove gare sospette. Un dato che sembra destinato ad aumentare, colpa un tanfo nauseante di illegalità che avvolge gli stadi in una spy story senza fine. Dopo Calcio Scommesse Bis (1986) e Calciopoli (2006), Scommessopoli pare una piovra più grande. Una Football Gomorra dagli esiti imprevedibili.
“Il Sistema del mondo del calcio e dello Sport – scrivono il giornalista Giorgio Micheletti e il magistrato David Monti nel libro ‘La grande paura del calcio’ – è ancora intrinsecamente fragile e aggredibile, rispetto alla propria strutturazione e alla predisposizione di adeguati sistemi di controllo, prevenzione e repressione del fenomeno. Le cause di questa fragilità sono molte e concorrenti, ma su tutte la riottosità di questo Sistema di adeguarsi agli standards e alle normative che sono vigenti nell’Ordinamento giuridico e di cui obbligatoriamente debbono dotarsi le società”.
Gli 007 federali continuano le audizioni, mentre le procure di Cremona, Bari e Napoli sono ai lavori forzati per farsi trovare pronte all’arrivo del grande caldo, quando i palloni nostrani saranno fermi e gli italiani distratti dagli Europei di Polonia e Ucraina: non si escludono clamorosi colpi di scena per un posto al sole. Prepariamoci ad una nuova estate di fuoco. Oggi come ieri. Ma più di 32 anni fa.