Si chiamava Michele Silvestri, aveva 33 anni e abitava a Monte di Procida. Era spostato e aveva un bambino piccolo. Ha perso la vita nel corso di un attacco a colpi di mortaio nel distretto di Gulistan, in Afghanistan, dove altri cinque soldati sono rimasti feriti.
L’attacco è avvenuto alle ore 18 locali circa (in Italia 14,30), contro la Fob (Forward Operative Base) “Ice” in Gulistan, nel settore sud-est dell’area di responsabilità italiana, assegnata alla Task Force South-East, su base del 1 Reggimento Bersaglieri. Il personale ferito è stato subito soccorso e trasferito in elicottero all’ospedale militare da campo della Coalizione più vicino e sono in corso le azioni per informare i familiari dell’accaduto. Con l’attacco di oggi sale a 50 il numero degli italiani morti nella missione Isaf in Afghanistan.
L’avamposto ‘Ice’, secondo quanto si è appreso, era stato preso di mira anche stamattina, sempre a colpi di mortaio, che però erano finiti fuori dal perimetro della base. Nel primo pomeriggio l’attacco è stato ripetuto e, stavolta, alcune bombe sono andate a segno. Dopo il secondo attacco, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, si sono alzati in volo degli elicotteri d’attacco Mangusta che hanno “neutralizzato” le postazioni nemiche.
La base attaccata è presidiata dai bersaglieri della Brigata Garibaldi che proprio in questi giorni sta avvicendando la Brigata Sassari al comando della Regione ovest della missione Isaf della Nato: nell’avamposto Ice, in particolare, sono presenti gli uomini del 1/o reggimento bersaglieri di Cosenza e quelli del 21/o reggimento Genio di Caserta, oltre ad unità di altri reparti.
Appena un mese fa i servizi segreti, nella relazione sullo stato della sicurezza consegnata al Parlamento, avevano evidenziato che “resta elevato il livello della minaccia” per i militari italiani.
Al momento sono 4.200 i militari italiani che, prendono parte alla missione multinazionale Isaf nel paese. Il Contingente italiano di stanza a Herat è dal 29 settembre scorso al comando del Generale di Brigata Luciano Portolano, comandante della Brigata “Sassari”. Il Regional Command West (Rc-W), la zona sotto la responsabilità italiana, è un’ampia regione dell’Afghanistan occidentale, grande quanto il Nord Italia, che si estende sulle quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. La missione Isaf ha il compito di condurre operazioni militari in Afghanistan secondo il mandato ricevuto, in cooperazione e coordinazione con le Forze di Sicurezza afghane e con le forze della coalizione, per assistere il governo afghano nel mantenimento della sicurezza, favorire lo sviluppo delle strutture di governo, estendere il controllo del governo su tutto il Paese ed assistere gli sforzi umanitari e di ricostruzione