L'associazione dei consumatori ha chiesto di indagare sull'operato del governo "alla luce di possibili reati quali appropriazione indebita, truffa e concorso in aggiotaggio, in relazione ai maggiori introiti percepiti grazie alle tassazioni su benzina e gasolio rispetto alle entrate preventivate in bilancio per tali voci"
Contro “l’aumento selvaggio del prezzo dei carburanti” il Codacons denuncia lo Stato e le compagnie petrolifere. Da ieri, infatti, la Guardia di Finanza sta effettuando verifiche nelle sedi dei principali operatori del settore per accertare se siano state messe in atto politiche o pratiche scorrette nella definizione dei prezzi alla pompa. Un’operazione che arriva alla vigilia del ponte pasquale, che rischia di diventare un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani che si sposteranno in auto lungo la Penisola. L’associazione per i diritti dei consumatori ha infatti calcolato che il conto del caro carburanti, nel solo periodo pasquale, ammonterà a circa 430 milioni di euro.
Oggi, il rincaro dei prezzi della benzina e del gasolio, portano un pieno a quota +17,2 euro rispetto a marzo 2011. Sono questi i dati che hanno convinto il Codacons a presentare una denuncia contro lo Stato Italiano per appropriazione indebita e concorso in aggiotaggio, oltre ad un esposto contro le compagnie petrolifere, sospettate dall’associazione dei consumatori di aver messo in atto un cartello teso a speculare sul prezzo del carburante. Un esposto che è stato preso in seria considerazione dal procuratore capo di Varese, Maurizio Grigo, che ha dato mandato al sostituto Massimo Politi di eseguire tutti gli accertamenti utili a verificare la sussistenza dell’ipotesi di reato segnalata dal Codacons.
Da ieri, infatti, le Fiamme gialle si sono recate nelle sedi delle principali compagnie petrolifere italiane a Milano, Roma e Genova per acquisire le documentazioni al fine di “delineare quale sia la filiera delle attività che concorrono all’attribuzione dei prezzi del carburante al momento della vendita al dettaglio”. Secondo quanto denunciato dal Codacons, a causa del trend in salita dei listini dei carburanti, del maggiore costo per un pieno di benzina e gasolio e della prassi oramai consolidata dei rincari pre-esodo applicati dalle compagnie petrolifere, gli italiani dovranno mettere in conto rispetto a Pasqua 2011 una maggiore spesa per il pieno attorno ai 18 euro.
Ipotizzando 8 milioni di autovetture che si sposteranno per strade e autostrade italiane, le gite fuori porta a Pasquetta e i rifornimenti complessivi nei giorni di festa, l’ammontare della stangata di Pasqua arriverà a 430 milioni di euro: “Una cifra astronomica – spiega il presidente Carlo Rienzi – che inciderà pesantemente sulle spese di trasporto degli italiani e che fa presagire effetti negativi sulle vacanze estive degli italiani, i quali, se continuerà la folle ascesa dei carburanti, saranno costretti a tagliare i giorni di villeggiatura”.
Ma l’associazione ha fatto anche i conti in tasca allo Stato Italiano, che grazie ai rincari di prezzi e benzina ingrassa le proprie casse. Come noto, per ogni centesimo di aumento alla pompa lo Stato guadagna 20 milioni di euro al mese. Considerato che oggi la benzina costa mediamente 32 centesimi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (23 marzo 2011), si può calcolare in circa 640 milioni di euro al mese il maggior introito statale solo per la verde. “Di fronte a tali dati, si può ben comprendere perché il governo non abbia ancora mosso un solo dito per affrontare il problema del caro-carburanti – continua il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Per tale motivo presentiamo una denuncia contro lo Stato Italiano alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di indagare alla luce di possibili reati quali appropriazione indebita, truffa e concorso in aggiotaggio, in relazione ai maggiori introiti percepiti grazie alle tassazioni su benzina e gasolio rispetto alle entrate preventivate in bilancio per tali voci”.
Il Codacons, per combattere il caro carburanti ha anche invitato gli automobilisti a rifornirsi presso i distributori indipendenti: “Grazie ai distributori indipendenti è possibile oggi risparmiare fino a 10 centesimi di euro per ogni litro di carburante – spiega l’associazione – Ciò significa un risparmio su base annua che può arrivare fino a 200 euro ad automobilista. Per tale motivo abbiamo pubblicato oggi sul nostro sito l’elenco aggiornato delle pompe bianche suddiviso per regione, ed invitiamo i cittadini a prenderne visione al fine di individuare il distributore più economico situato nella propria zona. In 3 anni – fa sapere il Codacons – circa 230 mila utenti hanno visualizzato e scaricato l’elenco presente sul nostro portale”.