Sospensione immediata dall’attività politica per i ‘ribelli’ che si schierano con Flavio Tosi. Angelino Alfano è stato perentorio nei confronti 14 dirigenti del Pdl che nei giorni scorsi avevano esplicitamente annunciato la loro intenzione di voler costituire liste d’appoggio all’attuale sindaco di Verona.
La loro posizione, secondo Alfano, è in netto contrasto con la decisione presa dal Pdl di sostenere, alle amministrative di maggio, Luigi Castelletti come proprio candidato a sindaco di Verona. I dirigenti locali che sono stati sospesi sono: Vito Giacino, Alessandro Montagna, Alberto Benetti, Vittorio Di Dio, Stefano Casali, Matteo Gasparato, Bruno Tacchella, Salvatore Papadia, Giorgio Gugole, Antonio Lella, Massimo Mariotti, Anna Leso, Mirco Caliari e Mauro Spada.
Concorda con la scelta di Alfano anche il coordinatore del Pdl veneto Alberto Giorgetti perché chi sostiene Tosi “è fuori dal partito, non può rappresentarlo e parlare ad alcun titolo a suo nome”. Giorgetti ha anche ringraziato il segretario politico “per aver fatto chiarezza sulle elezioni amministrative confermando le scelte adottate dagli organi locali e per aver ripristinato il rispetto pieno dello statuto del Pdl da parte dei suoi aderenti”.
E mentre il Pdl scaligero provvede all’epurazione di chi si schiera dalla parte dell’avversario politico, visto che l’ipotesi di un’alleanza è tramontata, Tosi ha incassato il sì del suo partito e l’appoggio di altre sei civiche, nelle quali saranno candidati anche uomini del Pdl della giunta uscente. Tra queste anche la ‘sua’ “Civica per Verona – Tosi sindaco”, alla quale il Senatùr si era inizialmente opposto, dove troveranno posto i dirigenti più vicini al sindaco, diversa da quella ufficiale del Carroccio “Lega Nord – Liga veneta per Tosi”, in cui ci sarà anche il nome di Umberto Bossi. Per Roberto Maroni il laboratorio di Verona è un “modello che vogliamo affermare”. Anche senza il sostegno ufficiale del Pdl.