Avevano esplicitamente manifestato l'intenzione di appoggiare il sindaco uscente, che nei giorni scorsi ha incassato il sì del suo partito e di altre sei liste civiche
La loro posizione, secondo Alfano, è in netto contrasto con la decisione presa dal Pdl di sostenere, alle amministrative di maggio, Luigi Castelletti come proprio candidato a sindaco di Verona. I dirigenti locali che sono stati sospesi sono: Vito Giacino, Alessandro Montagna, Alberto Benetti, Vittorio Di Dio, Stefano Casali, Matteo Gasparato, Bruno Tacchella, Salvatore Papadia, Giorgio Gugole, Antonio Lella, Massimo Mariotti, Anna Leso, Mirco Caliari e Mauro Spada.
Concorda con la scelta di Alfano anche il coordinatore del Pdl veneto Alberto Giorgetti perché chi sostiene Tosi “è fuori dal partito, non può rappresentarlo e parlare ad alcun titolo a suo nome”. Giorgetti ha anche ringraziato il segretario politico “per aver fatto chiarezza sulle elezioni amministrative confermando le scelte adottate dagli organi locali e per aver ripristinato il rispetto pieno dello statuto del Pdl da parte dei suoi aderenti”.
E mentre il Pdl scaligero provvede all’epurazione di chi si schiera dalla parte dell’avversario politico, visto che l’ipotesi di un’alleanza è tramontata, Tosi ha incassato il sì del suo partito e l’appoggio di altre sei civiche, nelle quali saranno candidati anche uomini del Pdl della giunta uscente. Tra queste anche la ‘sua’ “Civica per Verona – Tosi sindaco”, alla quale il Senatùr si era inizialmente opposto, dove troveranno posto i dirigenti più vicini al sindaco, diversa da quella ufficiale del Carroccio “Lega Nord – Liga veneta per Tosi”, in cui ci sarà anche il nome di Umberto Bossi. Per Roberto Maroni il laboratorio di Verona è un “modello che vogliamo affermare”. Anche senza il sostegno ufficiale del Pdl.