Nobile, indossa spesso impeccabili giacche in tweed. E’ appassionato di golf e vela. Una proprietà familiare nelle foreste della Sologne, dove andare a cacciare. Lui, Patrice de Maistre, 52 anni, si trova in carcere a Bordeaux dal giovedì scorso. Noto amministratore di grandi fortune dell’alta società francese, era già incriminato per circonvenzione d’incapace a carico di Liliane Bettencourt, la prima donna più ricca di Francia e seconda nella classifica generale del Paese. Ma ora nuove accuse si stanno aggiungendo, anche quella di aver gestito un flusso di finanziamenti illegali a vantaggio di Nicolas Sarkozy, durante la campagna elettorale delle presidenziali del 2007. Per di più strappati alla signora, 87 anni, proprietaria del colosso L’Oréal, approfittando dei suoi «stati di volatilità», come li definiscono gli inquirenti.
E’ una lunga storia. Che riemerge periodicamente, ogni volta con nuovi dettagli. Ma stavolta, nel pieno di una nuova campagna (il primo turno delle presidenziali è fissato fra meno di un mese), la vicenda appare particolarmente imbarazzante per Sarkozy. I partigiani del suo avversario, François Hollande, il candidato socialista, ne hanno subito approfittato. «E’ un presunto innocente, d’accordo – ha sottolineato ieri Benoit Hamon, portavoce del Ps -. Ma gli chiediamo di smetterla di fuggire e di nascondersi dietro altre persone. Per dissipare ogni dubbio, bisogna che il Presidente parli».
Intanto i magistrati stanno cercando di far parlare de Maistre. Gestiva l’immenso patrimonio di madame Bettencourt, stimato a 24 miliardi di dollari dalla rivista Forbes. De Maistre faceva parte della corte della signora, che prese sempre maggiore peso durante la malattia del marito André Bettencourt e dopo la sua morte, nel 2007. Di quel circolo, onnipresente nel palazzetto belle époque dei Bettencourt, a Neuilly-sur-Seine, il sobborgo parigino dei super-ricchi, faceva parte anche un fotografo, diventato l’ombra di Liliane, François-Marie Banier, con il quale de Maistre stabilì una sorta di tacita alleanza. Sulla base delle dichiarazioni della servitù e di altri dipendenti della signora, ma soprattutto delle registrazioni clandestine effettuate dal fedele maggiordomo, è venuto fuori che, in sostanza, il clan faceva fare quello che voleva alla ricca signora, spesso assente di testa, compresa la firma di assegni sostanziosi.
Lo scorso 15 dicembre de Maistre era già stato incriminato per circonvenzione d’incapace, in relazione al «regalo» di uno yacht. Giovedì scorso è stato convocato dai giudici istruttori di Bordeaux, che stanno seguendo il caso. E, a sorpresa, è stato trattenuto grazie a una misura di custodia cautelare. Gli si contestano due versamenti, per un totale di 5,4 milioni di euro, che sarebbero stati ottenuti dalla signora illegalmente. Ma c’è di più. Secondo l’ordinanza del giudice istruttore Jean-Michel Gentil, pubblicata in parte dal Journal du dimanche, il commercialista de Maistre avrebbe gestito il trasferimento di grosse somme in liquido (dai conti svizzeri della signora, da lui stesso creati, per sfuggire al fisco francese, verso Parigi). Due di quelle buste, nel 2007, per un totale di 800mila euro, sarebbero andate a finanziare la campagna di Sarkozy. D’altra parte, in quel periodo de Maistre aveva già assunto come collaboratrice Florence Woerth, moglie di Eric, tesoriere dell’Ump, il partito di centrodestra, quello di Sarkozy. Lo stesso Woerth frequentava il nobile aristocratico, al quale, più tardi, una volta diventato influente ministro del Presidente, riuscì a far ottenere la Legion d’onore.
De Maistre, intanto, resta in prigione, nonostante il suo avvocato ne abbia chiesto l’immediata scarcerazione. Giovedì, alle 14, è prevista l’udienza che potrebbe riportarlo, almeno per il momento, a casa. La dinastia di L’Oréal vanta da sempre una strana frequentazione con il mondo della politica. Il padre di Liliane, Eugène Schueller, fondatore del gruppo, fu il principale sostenitore, anche finanziario, della Cagoule, un’organizzazione di estrema destra, che restò attiva fra gli anni Trenta e la fine della Seconda guerra mondiale, all’origine anche dell’assassinio dei fratelli Rosselli in esilio in Francia. Della Cagoule fece parte pure André Bettencourt, futuro marito di Liliane, poi riciclatosi più tardi con i gollisti (fu ministro a più riprese fra gli anni ’60 e ’70). Sarkozy, originario di Neuilly-sur-Seine, era già ricevuto da giovanissimo nella sua dimora. Stava simpatico alla coppia Bettencourt. Quello, però che si contesta ora è la liceità dei finanziamenti supposti del 2007, mai dichiarati. E soprattutto il fatto che fossero parte di una serie di «regali» spillati a una signora ormai svanita.