Una manager dell'azienda compare come autrice del testo sulle energie rinnovabili nelle proprietà del file. La compagnia smentisce e annuncia un procedimento interno per verificare che il documento non sia stato "manipolato". Intanto il profilo della donna scompare da Internet: "Lei non c'entra"
E’ diventata un giallo la bozza del decreto legge sulle energie rinnovabili, in corso di elaborazione in questi giorni presso il Ministero dello Sviluppo economico. Il testo che è circolato nelle ultime ore – le cui bozze sono state pubblicate sul sito Quale energia – ha nelle proprietà del file la firma Enel Spa e il nome di una funzionaria della società energetica italiana, Marzia Germini. Un’ipotesi che ha spinto ieri l’ufficio stampa del ministero guidato da Corrado Passera a smentire categoricamente il coinvolgimento di Enel nella preparazione del decreto legge: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”, si legge su una nota stampa.
Questa mattina la vicenda si è poi contorta, dopo la divulgazione di un comunicato della stessa Enel. La società energetica ha avviato nelle scorse ore un’indagine interna per “verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online”. Secondo Enel, dunque, i file pdf divulgati nelle scorse ore sarebbero stati modificati ad arte, inserendo il nome della società e del manager nel campo autore.
Marzia Germini – la funzionaria che appare nei file – è irraggiungibile. L’ufficio stampa Enel ha ordini tassativi: “Lei è del tutto all’oscuro e non desidera parlare con i media”. Il profilo Linkedin del manager è stato rimosso nelle ore scorse, anche se le informazioni sono ancora accessibili attraverso la cache di google. Sul suo spazio del social network usato dai professionisti e dai manager, si legge l’attuale funzione presso Enel, ovvero Environmental Regulation Analyst. Una carica che, evidentemente, è assolutamente attinente con il contenuto del decreto. L’inserimento del suo nome all’interno della bozza – che secondo Enel potrebbe essere avvenuto manipolando il file – farebbe ipotizzare un’attività di lobbying, che lo stesso ministero ha subito smentito.
A preoccupare il mondo ambientalista sono però le nuove norme inserite nelle bozze del decreto in fase di elaborazione. Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, punta il dito sull’ipotizzata riduzione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici: “Dalle notizie che filtrano in queste ore sembrerebbe che si stia per sferrare l’ennesimo colpo mortale alle rinnovabili: il Governo, infatti, si starebbe apprestando a mettere mano agli incentivi in maniera assolutamente insostenibile sia per il fotovoltaico, sia per altre fonti da rinnovabili”. Sul giallo dell’autore delle bozze è poi intervenuto il senatore Francesco Ferrante, del Pd: “Il Ministero dello Sviluppo economico deve fare al più presto chiarezza, perché risulta che l’autore del file del documento, che è su carta intestata del Ministero, sia un’analista dell’Enel e il solo sospetto che vi possa essere un’influenza esterna nella stesura del documento non può che accrescere lo stato di tensione nel settore”.