Cultura

L’exploit di “Donne di carta”, blog per “dire” a voce i propri libri preferiti

Quattro le fondatrici di questo sito attualmente impegnate in Europa per promuovere la Carta dei Diritti della lettura. Decine le città in cui si è espanso il fenomeno e centinaia i flash mob e gli eventi organizzati: "La filosofia che sostiene quest'impresa rientra nel recupero prezioso dell'oralità"

di Eugenia Romanelli

Appena nato, il blog delle Persone-Libro, è già il punto di riferimento del movimento “Donne di Carta” (“Per un’editoria eco-sostenibile”), attualmente impegnato in Europa per promuovere la Carta dei Diritti della lettura e l’Accademia della lettura. Le quattro fondatrici esultano: la presidente Sandra Giuliani, editore (Il Caso e il Vento), Rosanna Romano, titolare di una libreria Mondadori a Roma, Monica Maggi, giornalista, e Stefania Molajoni, consigliera e responsabile della ‘cellula’ delle persone libro di Roma.

“La nostra associazione – spiega Molajoni – è portavoce in Italia del Proyecto Fahrenheit 451 di Madrid, fondato da Antonio Rodriguez Menendez (in onore del libro di Ray Bradbury del 1951, diventato poi, nel 1966, un film di François Truffaut). E’ un modo per dare voce ai libri, imparandoli a memoria per portarli in giro”. Tutto nasce nel 2009, quando le Persone-Libro italiane cominciano a fare incursioni nelle piazze, nelle pizzerie, nei centri commerciali, nelle biblioteche ma anche nelle case per “dire” a voce alta i propri libri preferiti.

Oggi sono decine le città in cui si è espanso il fenomeno e centinaia i flash mob e gli eventi organizzati tanto che, appunto, è nato un blog “multitimbrico” per radunare le voci sparse dei libri che le Persone-Libro portano in giro. “A tutti i responsabili delle ‘cellule’ – dice Giuliani – l’invito a collaborare come redattori per fare rete e divulgare un modello di cooperazione che fa del volontariato una ricchezza e non un’attività non retribuita”. I “militanti” definiscono la loro attività come una resistenza all’analfabetismo culturale e sociale: “La filosofia che sostiene quest’impresa – spiega Maggi – rientra nell’economia del dono, del tempo dedicato, della costruzione di una relazione sociale. Chi ‘dice’ i libri non è più importante di chi li ascolta. E’ questa relazione che ci interessa costruire. Nel recupero prezioso dell’oralità”. Si impara dunque a memoria per condividere la bellezza e l’importanza delle parole di un testo, prendendole in prestito per dire qualcosa di se stessi e per diffondere l’amore per la lettura. Tra i tantissimi sostenitori, anche la cantautrice Paola Turci e la scrittrice Michela Murgia.

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