La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli si giocherà a Roma. Anzi no meglio Milano. Allora giocatevela dove volete ma non all’Olimpico! Ma no va bene lasciamola a Roma.
Un siparietto davvero poco gradevole quello che è andato in scena ieri tra il numero uno del Coni, Petrucci e la Lega calcio. Una telenovela a cui sinceramente avremmo voluto non assistere, ma che malgrado lo scarso interesse è andata in onda a livello nazionale.
Il tutto era nato dalle dichiarazioni del presidente del Napoli, De Laurentis che aveva minacciato di spostare la gara altrove, come se a decidere fosse lui. Uno dei motivi, a suo dire, era l’obbligo di avere la tessera del tifoso per acquistare il biglietto: quindi meno tifosi, meno guadagni.
Ora mi chiedo: ma se la tessera non la si usa per le gare cosidette a “rischio”, quando va usata altrimenti? Per comprare la rustichella all’autogrill?
Forse De Laurentis ignora il fatto che Juventus-Napoli è una gara ad alto livello di attenzione? Inoltre a Roma i tifosi partenopei non son certo visti di buon occhio..va bene e allora vogliamo rimanere schiavi dei violenti e dei razzisti per sempre? Forse ci si dimentica che l’Olimpico ha già ospitato una finale di Champions senza il minimo incidente! Ah già dimenticavo, in finale c’erano Manchester United e Barcellona. Forse ci si dimentica che queste cose danneggiano solo l’immagine del nostro calcio. Ma soprattutto cosa sarebbe cambiato a Milano? Lì la tessera del tifoso non si usa? San Siro quanti posti in più ha rispetto all’Olimpico?
Ci si riempie la bocca parlando di modello inglese per i tifosi e poi chi dovrebbe dare l’esempio bisticcia per uno stadio. Ma vi è mai capitato di sentire che un mister della Premier League chiedere di non giocare in uno stadio la finale di coppa Nazionale? Di sicuro no.Dai noi invece tutto è possibile.
Di qui la reazione stizzita del numero uno dello sport italiano che sentendosi scavalcato e in qualche modo messo in secondo piano aveva annunciato di non voler più concedere l’Olimpico per ospitare la finale. Giusto che se la vedano loro! Poi però la telefonata con il presidente di Lega, Beretta e il solito tarallucci e vino all’italiana. Un breve colloquio, qualche consiglio urlato e Roma magicamente è tornato lo scenario ideale. D’altronde l’invito al Presidente della Repubblica, Napolitano era già stato spedito…
Una scaramuccia che dietro nasconde tanto altro. Quello di Petrucci è l’ennesimo attacco deciso al mondo del calcio e a chi lo gestisce, reo secondo lo stesso presidente di badare più ai soldi che ad altro. Da mesi contesta l’assenza di un vertice in Lega, Beretta è infatti dimissionario da quasi un anno. Contesta la mancanza di pene certe per chi sbaglia e anzi di favorire i furbetti del quartierino, vedi il presidente della Lazio, Lotito che cerca a tutti i costi di riavere la sua carica in Lega nonostante una condanna.
Ma si sa nel nostro campionato a far la voce grossa ci si guadagna sempre. E così detto fatto De Laurentis non ha mancato l’ennesima occasione per tacere, favorito dal solito assordante silenzio di un mondo “complice” che non si è schierato, ma anzi. Eh si perché i soldi di qualche migliaia di biglietti in più fanno gola, forse troppa. Biglietti costosissimi che in tempi di crisi non accennano a diminuire di un solo euro, mentre le squadre navigano impunite nei debiti! La prossima volta contate fino a 10 e se non basta fino a 100 primi di parlare…il calcio ha bisogno di pulizia!