Da Cernobbio il ministro dello Sviluppo economico commenta i dati sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani da cui è emerso che il 50 per cento dichiara meno di 15 mila euro all'anno: "Ci vuole più controllo e migliori norme". E per le riforme i fondi saranno reperiti dalla "spending review"
Il governo reperirà i fondi per rilanciare lo sviluppo dell’economia dalla ‘spending review’ dei conti pubblici e dalla riduzione dell’evasione fiscale oltreché dalla valorizzazione degli attivi pubblici. “Molte riforme non hanno necessariamente bisogno di soldi – ha spiegato Passera – altre ne hanno bisogno, come ad esempio se vogliamo accelerare il piano di infrastrutture piuttosto che altri. Le risorse devono venire dalla revisione della spesa pubblica, dalla riduzione dell’evasione fiscale e dalla valorizzazione di attivi pubblici, che potrebbero diventare fondi per studiare nuovi investimenti”.
Intervistata dal Sole24Ore, il direttore del dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella si dice convinta che non ci sia “alcuna fuga dal fisco”: “Dopo un 2009 in cui si era registrato un calo del reddito medio d’impresa dichiarato in linea con la contrazione del Pil – osserva Lapecorella – i dati delle dichiarazioni presentate nel 2011 colgono la temporanea ripresa economica che si è registrata nell’anno. Il reddito complessivo dichiarato è infatti in crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente”. Inoltre, “i redditi medi d’impresa e di lavoro autonomo crescono più del Pil nominale rispettivamente +3,8% e + 3,6%”. Lapecorella riconosce che “certamente in Italia c’è un enorme problema evasione” ma sottolinea anche come l’amministrazione finanziaria disponga ormai “di strumenti potenzialmente incisivi per contrastare questo fenomeno”. “Quello che però mi sembra importante richiamare – osserva – è che finalmente si inizia ad osservare un diverso atteggiamento generalizzato nei confronti dell’evasione che è, probabilmente, la chiave per ricondurre il fenomeno a livelli fisiologici”.