I primi dati della Siae: alcuni locali hanno guadagnato il doppio rispetto allo scorso sabato. Tutti i dj che stavano lavorando nelle discoteche erano senza autorizzazione. Bonanni (Cisl): "Va bene la sanzione sociale, ma serve anche quella penale come negli Stati Uniti"
Incassi maggiori di almeno il 50 per cento fino al 100 per cento rispetto al sabato precedente. E’ quanto emerge dai dati della Siae dopo le verifiche nei locali della movida milanese, effettuate la notte scorsa. Controlli che hanno coinvolto locali di intrattenimento, discoteche e discopub. Da qui – spiega la Siae – discenderà anche un recupero in termini di pagamento dei diritti d’autore. Quelli forniti dalla Siae sono i primi dati a disposizione in quanto quelli dell’Agenzia delle entrate sono in via di elaborazione.
Dai controlli effettuati dalla Siae è emerso tra l’altro che quasi nessuno tra i dj è in possesso della necessaria autorizzazione per riprodurre i pezzi originali degli autori, ha spiegato il responsabile della Siae per la Lombardia, Gennaro Milzi. I dj, le cui generalità sono state registrate, dovranno quindi mettersi in regola con il pagamento dell’autorizzazione che costa 200 euro annui.
Circa un centinaio di agenti della polizia municipale di Milano insieme agli ispettori dell’agenzia delle entrate e della Siae hanno controllato nella notte anche auto di grossa cilindrata e decine di locali nelle zone del divertimento meneghino, tra i locali del Ticinese, di corso Como, zona Brera, piazza XXV Aprile. Un blitz simile era stato messo a segno circa due mesi fa, il 29 gennaio, tra i Navigli, Brera, corso Como, corso Garibaldi e corso Vercelli.
Ieri altri controlli erano stati effettuati a Firenze. Nel mirino, in particolare, le botteghe orafe a Ponte Vecchio, dove 20 gioiellerie su 43 erano state controllate dagli uomini della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate.
Dopo le dichiarazioni di ieri del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera che aveva parlato di “sanzioni sociali” per chi evade si riaccende il dibattito: “Bene Passera – scrive su Twitter il segretario della Cisl Raffaele Bonanni – ma i troppi furbi si combattono con sanzioni penali come negli Stati Uniti”.