Un fulmine. Uno di quelli che squarciano il cielo. Un cielo biancoceleste. I suoi colori. Giorgio Chinaglia non c’è più. Idolo indiscusso e indiscutibile della Lazio scudettata del 74, quella di Tommaso Maestrelli. Maglia di lana numero 9 e basettoni anni 70, trascinatore nel bene e nel male. A strapparci via per sempre il gigante dal cuore buono… forse anche troppo… un maledetto infarto. Si è spento lontano dalla sua gente costretto a fuggire da errori più grossi di lui e commessi per il troppo amore.

Long John era il simbolo perfetto di una Lazio romantica ma al tempo stesso maledetta. Uno alla volta volano in cielo gli artefici di quel miracolo sportivo. Come se qualcuno li avesse voluti nell’Olimpo. Lì, incastonati per sempre come gioielli senza tempo. Luciano Re Cecconi, il mister Tommaso Maestrelli, Mario Frustalupi. E da ieri lassù c’è anche il numero 9.

Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia urlavano i tifosi laziali che, forse proprio grazie a lui, ritrovarono forza e identità. Il dito indice alzato sotto la curva sud a sfidare i tifosi romanisti dopo un goal al derby, passando per quel famosissimo calcio nel sedere a Vincenzo d’Amico, reo di non aver rincorso Sandro Mazzola o il vaffa.. al ct della Nazionale Valcareggi per una sostituzione sgradita. Chinaglia era così, prendere o lasciare.

La Lazio nel sangue. Un amore smodato che lo portò a deludere molti tifosi laziali tentando la scalata al club di Claudio Lotito. Dietro scenari inquietanti e l’ombra della collaborazione con la camorra. Ma a Chinaglia quell’errore glielo abbiamo perdonato tutti i tifosi laziali perché in fondo non si voleva credere alla storia del gigante buono diventato orco cattivo. No, non lui.

Sono cresciuto a pane e Chinaglia… seppur nei racconti dei miei nonni e dei miei genitori. Per me che ascoltavo è sempre stato un eroe senza tempo. Non l’ho mai visto giocare… colpa della giovane età. Ma è come se sugli spalti ci fossi stato anche io. Minuziosa la descrizione del rigore contro il Foggia che consegò alla Lazio uno scudetto storico. I gol di Long John raccontati all’infinito insieme ai mille aneddoti. Foto che conservo gelosamente insieme a quel disco inciso da lui stesso… “I’m football crazy”..

Eroe di un calcio e d’un tempo passati troppo in fretta e che ancora rimpiangiamo.

CIAO BOMBER RESTERAI PER SEMPRE IMMORTALE

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