Il segretario della Cgil racconta: "Non mi sono tanto divertita e ho smesso rapidamente". Però poi lancia un invito ai giovani: "Non imitate, non fatelo". Il primo sciopero nel 1969, niente canzoni sotto la doccia ("Ascolto la rassegna stampa"). Chi è il più permaloso? "Bonanni". E il più convinto di sé? "Berlusconi, poi Marchionne e Monti"
Comunque “mai a scuola” ha chiarito la sindacalista. Il racconto dell’esperienza, tuttavia, non è stata entusiasmante: “Non mi sono tanto divertita e ho smesso rapidamente”. Sul tema Camusso ha dichiarato che “non è vero che dopo le canne si passa alla droga pesante” e ad ogni caso lancia un invito ai giovani: “Non imitate, non fatelo”. Così, ora, il vizio che le resta è il fumo di sigarette: “Ne fumo circa un pacchetto al giorno”.
La Camusso ha parlato anche del suo primo sciopero: “E’ come il primo amore, non si scorda mai! Il primo che ho fatto è stato uno sciopero sulle pensioni era il 1969. Era la prima manifestazione, è stata una cosa gioiosa, avevo appena iniziato il liceo”. Cosa canta sotto la doccia il segretario della Cgil?: “Di solito ascolto la rassegna stampa…”.
Poi, dopo aver confermato la sua contrarietà alla modifica dell’articolo 18 (“Spero che il governo non passi alla storia per questo” ma “non può succedere che il Pd voti contro”), dà la palma del “più permaloso” al segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Poi, sorridendo, si schermisce e rifiuta di dare un giudizio su chi, tra Bonanni e il leader Uil Luigi Angeletti, sia l’uomo più attraente. “Se rispondo l’uno, l’altro si offende..”, spiega. Ma chi si offende di più? “Bonanni”. Alla domanda se Angeletti sia tra i due leader quello più “governativo”, replica con una battuta: “Il più concertativo”. A cena fuori? “Con entrambi sennò succede un disastro”.
Infine un giudizio su Sergio Marchionne: “E’ un uomo moltoconvinto di sè”. Alla domanda se lo sia più o meno di Mario Monti ha risposto: “E’ una bella gara”. Ma l’uomo più sicuro di sé per Camusso è Silvio Berlusconi: “L’unto del Signore è inarrivabile”. E lancia Anna Finocchiaro come presidente della Repubblica.