Dal mio ultimo post sulla vicenda Fondiaria-Sai/Ligresti è accaduto un fatto nuovo: si è inserita la Procura di Milano che si è messa ad indagare su vari aspetti della gestione “Ligresti” a seguito della Relazione del Collegio Sindacale (a sua volta a seguito della denuncia di un investitore estero).
Voglio fare una proposta un po’ provocatoria che prende lo spunto da un commento al mio post sulla vicenda “chi controlla il controllore?” per chiedere di accendere i riflettori proprio sui controllori. In un sistema capitalista ci sono sempre stati e ci saranno sempre quelli che ci provano a fare i propri interessi (personali) a scapito del mercato: la differenza fondamentale tra un capitalismo sano e uno insano è il rispetto delle regole, della legalità. Negli Stati Uniti ad esempio c’è il mito (a mio parere sbagliato) che il mercato sistemi tutto ma se ti beccano a violare le regole ci vanno giù pesanti (150 anni di galera a Madoff). Per ridurre al minimo “anomalie” stile Fonsai bisogna che ci siano le regole (che ci sono anche se perfettibili) ma soprattutto che i controllori facciano il loro dovere fino in fondo, non guardando in faccia nessuno.
La “negligenza in vigilando” è una colpa gravissima, forse molto più grave di quella che pare abbiano i Ligresti perché è “sistemica”. Se i vari controllori (Consiglieri di Amministrazione non-Ligresti, Collegio Sindacale, Revisori dei Bilanci, Consob, Isvap, etc. nonché le Banche che hanno finanziato lautamente il castello di holding di famiglia) non hanno fatto il loro dovere ci auguriamo che la Procura li sanzioni investigando anche e soprattutto su di loro e non solo sui signori Ligresti che forse sono stati biricchini proprio perché sapevano che i controllori erano un po’ distratti (o peggio). E’ l’unica speranza che abbiamo visto che anche l’Unipol, in pista per salvare il gruppo Fonsai, (ricordo ai lettori che il business assicurativo è molto, molto delicato visto che i soldi sono degli assicurati!) ha garantito che non agirà in giudizio contro gli Amministratori e Sindaci del passato pur di fare l’affare.
E’ tempo sprecato andare all’estero in cerca di capitali per il nostro Paese se gli investitori si convincono che da noi c’è il Far West.