Una deriva rossa all’interno del suo partito forse Gianfranco Fini non se la sarebbe aspettata. Eppure a Parma alcuni esponenti di Futuro e Libertà hanno deciso di unirsi alla lista civica di Maria Teresa Guarnieri ,“Altra politica”. Che con l’appoggio di Pd, Sel e Pdci alle elezioni amministrative di maggio sosterrà il candidato sindaco Vincenzo Bernazzoli. Una scelta, quella dell’architetto Aldo Cozzi, ex Pdl ma anche ex Margherita, e di Francesca Chierici, che di fatto ha spaccato in due il partito. E ora la metà che voleva unirsi all’Udc e appoggiare il candidato sindaco Elvio Ubaldi, “coinvolto sì in un incidente di percorso, da cui però bisogna apprendere e imparare per affrontare meglio le sfide future”, e quella guidata dal coordinatore provinciale Antonio Rozzi che, in mancanza di un candidato sindaco spalleggiato dal Terzo Polo ha scelto di schierarsi con il centrosinistra, sono ai ferri corti.
“Una scelta personale” spiega Rozzi “che Cozzi e Chierici hanno operato individualmente, ma con la quale ci troviamo d’accordo principalmente per il fatto che Fli da sempre porta avanti valori come la legalità e la moralità. Sarebbe stato difficile quindi appoggiare esponenti provenienti dall’amministrazione Vignali”.
Come appunto l’ex sindaco Elvio Ubaldi o Paolo Buzzi, candidato del Pdl, rispettivamente presidente del consiglio comunale e vicesindaco della giunta Vignali. “Siamo stati noi, come partito, ad aver scelto di appoggiare alle elezioni liste civiche che fossero in discontinuità con quella gestione fallimentare di Parma, operata da Vignali, che ha messo in ginocchio la città” ha chiarito l’onorevole Enzo Raisi, coordinatore regionale Fli “perché noi con quella gente non vogliamo avere nulla a che fare. E siccome rispettiamo la Guarnieri, e intendiamo anche dare un segnale di novità, come Futuro e Libertà abbiamo chiesto, a chi se la sentisse, di candidarsi in quella lista. Due dei nostri ragazzi hanno liberamente scelto di farlo, autosospendendosi dal partito”.
Molti, ovviamente, i malumori suscitati in quello che si definisce l’altro Fli, cioè il resto dei militanti capitanati da Alessandro Khawatmi. “Lo scontro con Rozzi è di vecchia data e risale a quando la sua elezione a coordinatore provinciale è stata letteralmente calata dall’alto, cioè imposta da Roma. La gestione miope che si sta portando avanti in questo partito deve finire, pertanto chiediamo l’immediata espulsione di Rozzi, per la quale abbiamo già raccolto 150 firme, e un atto scritto di dimissioni da parte di coloro che intendono appoggiare la sinistra”.
Una pretesa che, secondo il coordinatore Raisi, Khawatmi non ha alcun titolo di avanzare. “Lui al congresso provinciale che ha portato all’elezione, in maniera democratica, di Rozzi e dei rappresentanti locali di Fli non c’era nemmeno, e non risulta neanche tesserato per il 2012” ha tuonato Raisi. Ribadendo l’appoggio da parte dei vertici nazionali, di Gianfranco Fini e di Italo Bocchino, alla decisione relativa all’alleanza con Altra Politica. “Inoltre invierò una richiesta alla commissione disciplinare affinché questa persona, Khawatmi, smetta di usurpare il nome del partito”.
Lo scontro aperto che si sta tenendo a Parma, quindi, appare in attesa di una soluzione che potrebbe giungere dall’alto. Intanto però la nuova alleanza di colore rosso non è piaciuta al centrodestra locale, che ha definito la decisione “traumatica” e senza preavviso. “Con Fli abbiamo sempre collaborato su fatti concreti e di questo scatto contingente per motivi normalmente personali prendiamo atto – ha commentato Gianpaolo Bettamio, vice coordinatore del Pdl Emilia Romagna – anche se con rammarico”.
“Il loro appoggio al candidato del Pd la dice lunga sul loro opportunismo e sulla mancanza di dignità politica – ha aggiunto Massimo Moine, vice coordinatore locale del Pdl, parlando con la stampa – Mentre nessun commento merita Bernazzoli, che nella sua coalizione accetta liste che vanno dalla destra all’estrema sinistra”.
A sinistra, invece, il mal di pancia generato dall’arrivo dei finiani sembra essersi ridimensionato. Se a caldo alcuni avevano dichiarato “Va bene che bisogna vincere, ma non si può imbarcare chiunque. Lui deve essere il candidato del centrosinistra. Gli ex fascisti non li vogliamo”, il segretario del Pdci di Parma Ettore Manno ha chiarito che “se non si fossero dimessi da Fli non avremmo potuto accettarli nella coalizione, ma siccome si tratta di un’adesione individuale alla lista, e non di un inciucio politico, non possiamo che prenderne atto”.
“Questa decisione, comunque, riguarda il momento storico che Parma sta vivendo” ha aggiunto Rozzi “a Piacenza, ad esempio, appoggiamo Andrea Paparo, il candidato di centrodestra”.
Anche a Comacchio, tuttavia, Fli ha scelto di stare con il Pd e la coalizione di centrosinistra, e il candidato sindaco Alessandro Pierotti ha ottenuto l’appoggio del Terzo Polo al gran completo. “Come terzo polo collaboriamo con il Pd anche in molte realtà locali e collaboriamo bene – ha sottolineato il leader dell’Udc Pierferdinando Casini al ilfattoquotidiano.it – e non nascondo che su molte materie abbiamo trovato convergenze”.