Il problema dei contributi silenti si pone quando un contribuente non raggiunge quel requisito dando origine a quella che sindacati ed esperti previdenziali definiscono senza giri di parole una truffa. Mettiamo il caso, infatti, di chi abbia potuto versare contributi solo per 18 o 19 anni: senza raggiungere il requisito minimo di 20, quegli anni non daranno vita ad alcuna pensione. In realtà, si tratta di un caso limite perché essendo molto ridotto il margine di differenza è possibile colmare il vuoto ricorrendo alla contribuzione volontaria cui si può accedere con un minimo di 5 anni di contribuzione versata. Questa si calcola sulla base dell’ultima retribuzione percepita e quindi sale in relazione a quella. Stiamo comunque parlando di cifre consistenti: su uno stipendio di 1300 euro si versa fino a 8000 euro all’anno. Se gli anni da colmare, quindi, ammontano – come nella maggior parte dei casi – a 7, 9 o anche di più si pagano cifre impossibili.
L’alternativa è lasciare alle casse dell’Istituto anni e anni di contribuzione senza poterne usufruire. E assistendo impotenti all’utilizzo di quelle risorse per altri scopi. La nuova norma sulle ricongiunzioni onerose rischia di alimentare queste posizioni sulle quali il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, si è finora riufiutato di fornire dati esatti. Tanto che il deputato radicale, Maurizio Turco, sta preparando una legge per istituire una Commissione di inchiesta ad hoc.
A voi la parola.