Un lungo elenco di balle. E la stessa tecnica di B. di capovolgere i fatti e darli in pasto ai media. Eccolo Mario Monti, il nuovo premier che emula l’impresario televisivo che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro. E ora il “tecnico” si appresta a dare la spinta finale. Vediamo…

«Il Governo ha cercato di essere equo nel distribuire i sacrifici» (25 marzo)

Finora hanno pagato milioni di pensionati, migliaia di esodati che si trovano senza lavoro e pensione, i cittadini che hanno subito l’aumento della benzina, iva, luce e gas, più l’introduzione dell’Imu. Non si è vista nessuna tassa patrimoniale sui ricchi. Sono rimaste le commissioni bancarie dopo la protesta dell’Abi. La spesa pubblica è ancora enorme. La casta politica gode sempre dei suoi privilegi. I dirigenti pubblici hanno stipendi faraonici. Dove sta l’equità?

«Gli italiani vogliono la riforma del lavoro». (28 marzo)

È la tecnica preferita di B. Si chiama “generalizzazione” nei manuali di comunicazione. “Gli italiani vogliono la riforma della giustizia”, oppure “gli italiani vogliono una legge sulle intercettazioni”, sono alcuni esempi di come B. si attribuiva il pensiero di un’opinione pubblica che non aveva mai consultato. Generalizzare (gli italiani? chi? quanti? dove?) induce nell’ascoltatore la sensazione che l’affermazione abbia un fondamento. Un esempio? “Tutti vogliono essere felici”. Chi può considerare falsa questa dichiarazione? Chi non ha pensato almeno una volta nella vita di voler essere felice?

Vediamo invece la realtà. Per settimane la Cgil ha detto chiaramente di non volere la riforma del lavoro di Monti-Fornero se uccide l’articolo 18 e favorisce i licenziamenti facili. Stiamo parlando di oltre 5 milioni di iscritti al sindacato di Susanna Camusso. Le stesse posizioni critiche le hanno assunte poi gli altri sindacati, Antonio Di Pietro e migliaia di iscritti all’Italia dei Valori, Niki Vendola e gli aderenti a Sel, Beppe Grillo e il suo movimento. Siamo a circa 7-8 milioni di italiani. Ma per Monti questa gente non esiste nelle sue dichiarazioni

«Meglio le tasse che finire come la Grecia» (31 marzo)

Lo Stato ellenico è piombato nel baratro perché ha un debito pubblico alto. Le tasse e i licenziamenti hanno poi dato il colpo di grazia ai cittadini, ridotti alla fame. E in Italia cosa è successo? Durante il primo anno del governo Monti il debito pubblico è aumentato di 59 miliardi di euro, avvicinandosi alla pericolosa cifra dei 2 mila miliardi. Poi è arrivata una valanga di tasse e l’aumenti dei prezzi. Il Wall Street Journal scrive che il piano di austerità di Monti è una minaccia per l’Eurozona. E soffoca prima di tutto gli italiani, che rischiano di finire proprio come i greci.

«La crisi è passata. Ci possiamo rilassare. L’Italia è solida.» (2 aprile)

Vi ricordare la storiella dei ristoranti pieni di B? Ecco, ci risiamo. Il professore dice che ora va tutto bene. Davvero? Ecco alcuni dati che dicono il contrario:

• il debito pubblico è aumentato
• la disoccupazione giovanile è salita al 32 per cento
• i redditi delle famiglie italiane sono crollati
• la benzina tocca i 2 euro e strangola il commercio
• da aprile aumentano luce e gas
• l’Istat rivela il rincaro record dei prezzi
• 12 mila aziende hanno chiuso
• migliaia di persone hanno perso il lavoro
• la Fiat ha registrato un calo record di vendite e lancia l’sos allo Stato
• Confindustria denuncia il “credit crunch” che strangola le imprese: le banche hanno preso soldi dalla Bce e li spendono per acquistare titoli e speculare, invece che aiutare le aziende. Il presidente dell’Unione europea, Martin Shulz, denuncia che le banche ci stanno truffando, ma Monti dice che possiamo rilassarci
imprenditori e commercianti si suicidano
• i pensionati ridotti alla fame si lanciano dai balconi

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