Tante donne chiamano "col cuore gonfio di dolore" per le dimissioni del Senatùr. Nell'emittente di via Bellerio il conduttore taglia corto sui commenti critici contro il Trota e Rosy Mauro, ma gli sfoghi trovano spazio su Facebook
“Se vogliono chiamare per rompere le balle che lo facciano su Radio popolare o Radio Radicale. Viva l’onestà di Bossi e di Maroni. Mandate a quel paese quelli che adesso vi vanno contro”. I militanti leghisti, soprattutto donne, chiamano in lacrime Radio Padania nel giorno delle dimissioni di Umberto Bossi da segretario del partito. E sono loro stessi a chiedere a Roberto Ortelli, il conduttore di ‘Che aria tira‘ sull’emittente di via Bellerio, di non fare parlare gli ascoltatori che infangano ‘il Capo’. Tanti sono sconvolti, una signora si dice “addolorata da morire, perché un altro Bossi non lo avremo più”.
Nello spazio dei microfoni aperti mandano in onda il Va pensiero, e il giornalista in studio, agitato, chiede alla regia di ‘monitorare’ le chiamate per evitare interventi inappropriati. Anche se ricorda che il Carroccio lascia spazio agli sfoghi in diretta senza censura, “non come le altre radio”. “Sono appena tornato dal lavoro e ci sono rimasto”, dice Mauro, e c’è anche chi è “disperato” e stenta a credere alle dimissioni. “Solo i grandi uomini riescono a fare queste cose (a dimettersi, ndr) e lui sarà sempre la Lega, e noi lo osanneremo sempre”, singhiozza al telefono una ascoltatrice. Claudio da Torino poi, specifica di non essere tesserato, e aggiunge che “Bossi merita rispetto, ma le persone intorno a lui non devono passarla liscia”. Marco invoca l’unità nel partito ma, sottolinea che “gente come Renzo Bossi e Rosy Mauro deve andare fuori dai coglioni”. Il conduttore però gli ricorda che è “in contraddizione perché applica il fuoco amico contro pers0ne che fanno parte della Lega” e che il racconto delle “mele marce” proviene “dalle procure e dai giornali”.
I dubbi censurati nell’etere trovano però spazio tra i commenti della pagina facebook dell’emittente. Tanti spiegano che la giustizia farà il suo corso, per Roberto “Bossi di terronate ne ha fatte diverse e candidare il figghio addorato è una di queste. Passi per la moglie sicula ma mettere quella faccia da ultras della Reggina a tesoriere” e secondo Lorenzo “anche Silvio si paragonava a Cristo, recentemente il signor Verzè si paragonava al Cristo in croce. Spiacente ma questa volta non assisteremo alla solita resurrezione, le accuse sembrano venir confermate tutte”. E ancora, “fuori tutti i leccaculisti della Lega” e “onore al guerriero Bossi”. Tristezza anche sul profilo di Roberto Maroni dove “le dimissioni erano un gesto dovuto” e chi invoca la pulizia nel partito di cui parlava anche l’ex ministro dell’Interno esulta per “il venerdì santo che è arrivato anche nel cerchio magico”. E su Twitter #Bossi, #legaladrona, #trotadimettiti, Radio Padania sono i trending topic della giornata.
Intanto la diretta fiume con gli ascoltatori prosegue. “Qui dicono che il Bossi ha preso dei soldi”, ricorda un ragazzo da Mestre. Il conduttore lo ascolta e poi dice: “Aspettiamo quello che fanno i magistrati, col pm battagliero John Woodcock capiremo se quello che è stato detto è vero. Ma tv, radio e Internet non sono giudici”. E a una signora veneta che chiede: “Dove hanno trovato i soldi per macchine e scuole?”, lui chiede alla regia: “Toglimi sta deficiente”.