Carlo Freccero è stato sospeso per 10 giorni, anticamera del licenziamento, per una telefonata privata registrata, nella quale esprimeva il suo giudizio sulla Rai, sulla signora Lei, sulla Chiesa, sulla pedofilia…
Non cadremo nel tranello di entrare nel merito, perché la strumentalità della decisione è palese, indiscutibile, non c’è un merito.
Per quale ragione non sono stati rimossi, per fare un esempio, quei dirigenti che furono beccati a passare informazioni riservate al concorrente?
Evidentemente furono ritenuti fedeli interpreti dello “Spirito dei tempi”.
Perché non sono stati sospesi coloro che hanno dato esecuzione alle liste di proscrizione?
Quanti giorni di sospensione hanno ricevuto quelli che prendevano ordini al telefono da Berlusconi o da Bisignani?
Freccero è stato rimosso subito dopo il primo editto, quelle e quelli sono stati promossi.
Qualcuno ha persino accusato Freccero di essere “Esasperato”, in realtà di esasperante c’è stato solo il mobbing continuo praticato da questa Rai contro uno degli ultimi talenti della tv italiana, ma forse la sua imperdonabile colpa è proprio questa.
La sua sola presenza arreca fastidio a chi ha conquistato posizioni di comando senza avere la minima competenza professionale.
I risultati si vedono. Non c’è dubbio alcuno: in questa Rai non possono più restare i Carlo Freccero.
Ci auguriamo di festeggiare , quanto prima, insieme a Freccero e a tanti altri, la definitiva uscita di scena di questo cosiddetto gruppo dirigente della Rai.
Il presidente Monti, a proposito delle poco convincenti modifiche apportate al testo sul mercato del lavoro, ha annunciato la fine della concertazione con le parti sociali.
Consultazione si, concertazione no, sembra essere il suo slogan.
Siamo curiosi di vedere se questo slogan sarà ripetuto anche quando dovranno essere nominate le autorità di garanzia e il nuovo consiglio di amministrazione della Rai.
Il presidente Monti consulterà tutti e poi deciderà da solo, oppure in questa caso ci sarà il “Concertato speciale“, naturalmente nella persona dell’ex presidente del consiglio.
In attesa di vedere il finale della partita, qualcuno chieda scusa a Carlo Freccero e stracci quella vergognosa lettera di sospensione.