E' l'area verde più estesa della città e qui Beppe Grillo due anni fa lanciò la Woodstock dei Cinque Stelle. La rivolta partita da Facebook
Il terreno dove dovrebbero sorgere le palazzine si trova alla fine di via Riccione, a nord dalla ferrovia che collega Bologna e Ancona, e a circa 50 metri dal fiume Savio. “Gli edifici sono previsti all’interno di un’area di vincolo fluviale, e quindi a rischio esondazione”, sostiene Fabbri dei Verdi. “Una follia urbanistica prevedere l’edificabilità di oltre 5600 di metri quadrati di superficie in quella zona. Questa vicenda dimostra perfettamente l’esito drammatico dell’edilizia contrattata fra il potere locale e gli imprenditori privati, potere intenzionato a far fare business nei confronti dei proprietari delle aree”.
L’amministrazione ha concesso il nulla osta per l’edificazione a tre privati, per ottenere in cambio alcuni ettari di terreno utili ad allargare il parco. “Premettendo che trovo assurdo costruire nuovi edifici in una città dove esistono già 3500 appartamenti sfitti”, ha commentato Guiduzzi, “in questo caso i privati hanno regalato al Comune il loro terreno e quindi è giusto che abbiano una contropartita. Ma la soluzione non è aprire cantieri in un’altra zona verde del parco”. Secondo l’esponente del Movimento, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto pagare direttamente i terreni, oppure rilasciare la capacità edificatoria in un’altra zona della città, magari residenziale. “La possibilità di costruire concessa ai proprietari andava delocalizzata. Altrimenti non ha senso. Non si può allargare il verde da una parte e sottrarlo dall’altra”.
Il progetto per ora si trova ancora in una fase istruttoria. Prima di approdare in consiglio comunale per il via libera definitivo, dovrà essere pubblicato per ricevere eventuali osservazioni dei cittadini, e passare poi al vaglio della commissione. Ma nonostante non ci si ancora nulla di definitivo le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra. E non solo loro. Il parco urbano dell’Ippodromo, con i suoi 135 mila metri quadrati di estensione, rappresenta l’area verde più importante della città.
Anche per questo sono tanti i cesenati che hanno già aderito alla raccolta firme lanciata dal Wwf, contro la costruzione dei 24 appartamenti. Mentre i Verdi, insieme al Forum salviamo il paesaggio, hanno intenzione di presentare un esposto alla Soprintendenza ai beni ambientali per chiedere lo stralcio del progetto. “Il tempo stringe”, continua Guiduzzi, che dalla pagine web del Movimento ha invitato tutta la città a scrivere direttamente al sindaco Paolo Lucchi per chiedere lo stop del piano. “Bisogna attivarsi subito perché ora c’è ancora la possibilità di trovare un accordo”. La mobilitazione è anche online, in particolare su Facebook, dove il gruppo “Difendiamo il parco Ippodromo” ha raccolto oltre 700 adesioni.
Le proteste, intanto, hanno avuto un primo effetto. Ieri sera il sindaco Lucchi ha inviato un comunicato per rassicurare gli ambientalisti. “L’impegno che assumiamo è di valutare ogni strada percorribile e di individuare tutti gli strumenti disponibili per modificare e migliorare quella scelta, in modo da renderla più idonea e con il minore impatto possibile sia da un punto di vista ambientale che urbanistico. Il Piano urbanistico presentato attua una previsione del 2000. Ma faremo ulteriori verifiche con i proprietari per trasferire i diritti edificatori”.