Il manifestante capace di bloccare la storica regata tra le università di Oxford e Cambridge ha definito la sua clamorosa azione di protesta "un atto di guerriglia pacifica". Il gesto, tuttavia, ha messo in luce le falle nel costosissimo sistema di security predisposto per i Giochi della prossima estate
“Basta un solo idiota per fermare tutto – ammette sconsolato in un’intervista alla BBC Lord Colin Moynihan, presidente del comitato olimpico britannico (BOA) – Ecco perché bisogna fare in modo che tutte le misure di sicurezza predisposte fino ad oggi funzionino al meglio, per evitare che eventi del genere si ripetano. Certo, è impossibile impedirli con certezza, ma almeno bisogna provare a minimizzare i rischi”. E così, grazie a un “solo idiota”, in un attimo crolla tutto il castello di carte delle faraoniche misure di sicurezza predisposte per le Olimpiadi di Londra 2012. Oltre mezzo miliardo di sterline già spese per militarizzare la città: decine di migliaia di agenti nelle strade, elicotteri da guerra a sorvolare i cieli, sommergibili a scandagliare i fiumi, fregate militari a pattugliare i mari e missili terra-aria in allerta costante. Tutto inutile?
Di sicuro lo pensa Trenton Oldfield, l’idiota che ha messo in discussione anni di preparativi e ha fatto ammettere alle più alte sfere che la sicurezza non può essere garantita. Studente di urbanistica contemporanea alla London School of Economics, Trenton sabato pomeriggio si è tuffato nel Tamigi nei pressi di Hammersmith Bridge mentre era in corso la 158 edizione della Boat Race, storica sfida di canottaggio tra le università di Oxford e Cambridge, bloccandone lo svolgimento. Come abbia fatto a evitare i controlli prima e a non essere fermato in tempo poi, se lo chiede anche lui. “Ero sicuro che mi avrebbero bloccato, se solo i sistemi di sicurezza fossero all’altezza di come vengono descritti -racconta al quotidiano The Independent – La parte più difficile è stata spogliarmi e indossare la muta, nessuno mi ha fermato. E allora è stato un gioco da ragazzi buttarmi in acqua e raggiungere le imbarcazioni”.
Trenton, che è stato subito arrestato e poi rilasciato su cauzione sabato notte in attesa del processo che si celebrerà il 23 aprile, ha messo in scena la sua protesta personale contro i tagli del governo, le diseguaglianze sociali e l’elitarismo. Racconta di essersi ispirato a Emily Davison, militante delle Suffragette che all’inizio del ‘900 si gettò sotto il cavallo di Re Giorgio V durante la corsa equestre del Derby di Epsom. Ha definito la sua clamorosa azione di protesta “un atto di guerriglia pacifica”, ma il suo gesto ha lasciato un segno che va ben oltre ogni rivendicazione sociale e politica. Il risultato è stato di mettere in luce le falle nel sistema di sicurezza olimpico. Adesso un’intera organizzazione che si reputava invulnerabile deve correre al riparo in tutta fretta, e crescono i timori in vista dei prossimi eventi olimpici.
A partire dalla staffetta della fiaccola olimpica, che partirà il 19 maggio e si correrà per 70 giorni e oltre 10mila chilometri per le strade del regno. “Sarà praticamente impossibile proteggere costantemente la fiaccola in ogni strada in cui passerà” ammettono ora fonti interne ai servizi di sicurezza britannici. Così come cresce la paura per tutte le manifestazioni che si disputeranno all’aperto: dalla maratona alle marce, dalle gare di ciclismo su strada a quelle di nuoto all’aperto e al triathlon. “Per garantire la sicurezza di questi eventi puntiamo, oltre che sulle misure già predisposte, sulla collaborazione dei volontari e degli spettatori” afferma il portavoce del Locog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi. L’azione di Trenton Oldfield ha scatenato il panico. Ora un intero Paese è consapevole che per fermare tutto, basta “un solo idiota”.