Dopo lo scandalo dei fondi del partito, migliaia di militanti sono accorsi a sentire gli interventi del fondatore e dell'ex ministro. Attesa per il cambio della guardia al vertice, tra richieste di "pulizia" e ostentazioni di ottimismo
Tanti i riferimenti alla voglia di pulizia, diversi militanti si sono presentati con le ramazze di saggina in mano. Alcune di queste sono state dipinte di verde, altre addobbate con bandiere leghiste e con il simbolo del sole delle Alpi. Chi non ha portato la scopa regge cartelli con la scritta “pulizia, pulizia, pulizia”. Sul grande schermo che fa da sfondo al palco scorrono immagini dei momenti gloriosi del Carroccio, quelli di Pontida, quelli di Venezia, quelli dei bei tempi andati che qualcuno spera possano tornare.
I militanti accorsi all’evento arrivano da tutto il nord. Non mancano chiaramente bergamaschi e varesini, ma tra il pubblico si scorgono anche bandiere della Serenissima e un paio di vessilli piemontesi, tra gli altri anche dei militanti della sezione di Fano (Ancona). Ma a chiedere conto dello stato d’animo non si ricevono risposte convinte: “Si, va tutto bene”, dice a mezza bocca un militante di Saronno, che poi si lascia scappare: “per quanto possa andare bene oggi”. C’è anche Marco Colombo, il sindaco di Sesto Calende (quello che ha cercato di vietare l’acquisto di un libro politicamente sgradito alla biblioteca della sua città), che ammicca e trasuda ottimismo. Molti cercano di dissimulare, sfuggendo alle domande, tradendo così un certo nervosismo. Sarà la sera della vera svolta leghista? I leghisti stessi non sembrano saper rispondere e aspettano con impazienza l’arrivo di Maroni e Bossi.