Nella prima parte il documentario sui cambiamenti dell'organizzazione criminale sotto la guida di Provenzano. A seguire tre interviste esclusive e documenti video sulla strage di via D'Amelio
Puntata speciale di Servizio Pubblico, che in attesa di tornare in diretta il 19 aprile, questa sera propone dalle 21 un approfondimento dal titolo “La mafia che cambia”. Come ogni giovedì sarà possibile seguire la trasmissione di Michele Santoro dalle 21 su una multipiattaforma web-tv che include Cielo (canale 26 del digitale terrestre), una rete di televisioni territoriali, Sky Tg24 (canali 504 e tasto active dei canali 500 e 100), web (oltre il sito dello stesso programma serviziopubblico.it, Corriere.it e il fattoquotidiano.it), e in streaming su YouTube, oltre che sulla pagina Facebook del programma e su Radio Radicale.
Nella prima andrà in onda “La mafia è bianca”, il documentario di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini in cui indagini, intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, interrogatori e processi disegnano la trama di un giallo popolato da boss di Cosa Nostra, potenti uomini politici, imprenditori milionari, pentiti di mafia e medici. Il film racconta i cambiamenti dell’organizzazione criminale sotto la guida del superlatitante Bernardo Provenzano e pone pesanti interrogativi sull’oscuro intreccio tra la criminalità organizzata e la politica e documenta una nuova stagione del potere.
A seguire, il documentario “A un passo dalla verità” con eccezionali documenti video, scovati tra le migliaia di atti giudiziari delle inchieste sulla strage di via D’Amelio e sulla trattativa. E tre interviste esclusive: la versione integrale dell’intervista di Dina Lauricella ad Angelo Provenzano, il figlio del Capo dei Capi, che già tante polemiche ha suscitato; l’intervista inedita di Sandro Ruotolo al collaboratore di giustizia Angelo Siino, conosciuto anche come “il ministro ai lavori pubblici di Cosa nostra”, che, per primo, a sorpresa, parlò della trattativa prima ancora che se ne ipotizzasse l’esistenza, e quella al collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo, che più volte nelle sue dichiarazioni ha parlato degli interessi della mafia a Milano e di Marcello Dell’Utri. Tante le domande rimaste senza risposta: perché fu ucciso Paolo Borsellino? Chi spinse la mafia verso la deriva terroristica? Quali segreti tacciono, ancora oggi, i protagonisti di quella stagione? A vent’anni dalle stragi, i processi raccontano di trattative tra Stato e mafia e di inquietanti depistaggi. Ma le verità giudiziarie, come mostrerà il documentario, sono ancora parziali.