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‘Spoils system’ alla coreana. Kim Jon-un sceglie la cerchia dei fedelissimi

Il consolidamento del potere del giovane leader nordcoreano Kim Jong-un ha ricevuto l’ufficialità. Il terzogenito del Caro Leader Kim Jong-il è stato nominato primo segretario del Partito coreano dei lavoratori e presidente della Commissione nazionale di difesa, vero centro di comando del Paese. L’incoronazione è arrivata mentre si attende l’annunciato lancio del razzo Unha-3 per portare in orbita il satellite Kwangmyongsong-3. Per il governo di Pyongyang si tratta di un modo per celebrare il centenario dalla nascita di Kim Il-sung, nonno dell’attuale leader e fondatore della Repubblica democratica popolare. La comunità internazionale ritiene invece che si tratti in realtà di un test missilistico a lungo raggio in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

La carica a primo segretario equivale a quella di segretario generale del Partito, conferita in “eterno” al padre, morto per un attacco cardiaco a dicembre dopo 17 anni al comando. La “dinastia rossa” mantiene così una tradizione iniziata nel 1994 con il conferimento del titolo di “Eterno presidente” a Kim Il-sung, dopo un processo di divinizzazione del leader comunista. “Sembra quasi che questa nuova carica sia stata istituita per marcare le differenze con le vecchie leve del partito, esercitando allo stesso tempo il controllo”, ha detto al quotidiano Chosun il professor Yoo Ho-yeol della Korea University.

I titoli vanno ad aggiungersi a quello di comandante in capo dell’esercito conferito a Kim Jong-un lo scorso 30 dicembre, che gli mise in mano il controllo dei missili e degli armamenti nucleari nordcoreani. Nei quattro mesi trascorsi dalla morte del padre, il giovane leader – di cui non si conosce l’età esatta, forse 29 anni – ha consolidato il suo potere sull’apparato militare che conta 1,2 milioni di soldati e fu il perno della filosofia ‘Songun’, cioè “l’esercito prima di tutto” promossa dal genitore.

La maggior parte delle presenze in pubblico sono state occasione per visitare basi militari e ispezionare gli arsenali. Allo stesso tempo la stampa e la televisione di regime hanno contribuito a propagandare l’immagine della nuova guida, descritto come uno statista, un abile stratega e un capo brillante e benevolo.

Dalla sua ascesa al potere è iniziata anche una campagna di promozioni e destituzioni all’interno dei pilastri dello Stato: governo, partito ed esercito. Ieri il quotidiano ufficiale Rodong Sinmun riferiva della nomina di Kim Jong-gak a ministro delle Forze armate in sostituzione del settantacinquenne Kim Yong-chun, uomo di fiducia del defunto Caro Leader. Un’inchiesta dell’autorevole Asia Times Online ha cercato invece di fare chiarezza sulle figure che andranno a comporre la cerchia di fiducia di Kim Jong-un. Un’analisi non facile considerata la segretezza e l’opacità che costituiscono un dei punti di forza del regime. Il giornale thailandese cita almeno tre alti funzionari promossi al rango di generali a quattro stelle e indicati dai servizi segreti di diversi Paesi, dagli Stati Uniti e dall’Unione europea come le menti del programma missilistico e nucleare di Pyongyang. I nomi sono quelli di Pak To-chun, Ju Kyu-chang e Paek Se-bong. Il primo, membro delle potente Commissione di difesa, figura nella lista di persone contro cui l’Unione europea impose sanzioni lo scorso 19 dicembre perché a capo dell’industria bellica nordcoreana. Ju Kyu-chang è invece direttore del Dipartimento dell’industria meccanica del Partito ed è considerato il supervisore del programma militare, mentre Paek presiede il Second Economic Committee ossia l’organismo che si occupa dell’industria militare. A loro si aggiunge inoltre il generale Kim Yong-chol, capo dei servizi segreti.

Sul fronte delle alleanze, Kim Jong-un ha ricevuto un messaggio di congratulazioni dal presidente cinese Hu Jintao. La Cina, seppur con sempre minore entusiasmo, è il principale alleato di Pyongyang. Tuttavia anche Pechino ha espresso la propria preoccupazione per l’imminente lancio, il terzo dopo quelli falliti nel 1998 e nel 2009. Tutto sembra pronto. Le date oscillano tra oggi e il 16 aprile e il regime ha voluto addirittura convocare i giornalisti stranieri per ribadire la nature pacifica del progetto. Secondo gli analisti, il lancio sarà probabilmente sabato, alla vigilia dell’anniversario per celebrare l’Eterno presidente. Nell’attesa numerosi voli sono stati bloccati mentre gli Stati Uniti hanno inviato navi radar per sorvegliare la situazione e il Giappone ha schierato i Patriot, pronti ad abbattere tutto ciò che si stacchi dal territorio nordcoreano.

di Andrea Pira