L'area ex Falck, protagonista dell'inchiesta Penati

Una pioggia di 15 liste con 8 candidati in corsa per spegnere le ultime ceneri a Sesto San Giovanni, roccaforte del centrosinistra deflagrata sei mesi fa con l’inchiesta giudiziaria della procura di Monza che ha investito in pieno l’amministrazione uscente per un presunto giro di tangenti: un assessore della giunta arrestato, due dirigenti comunali costretti alle dimissioni e indagini sullo stesso sindaco Giorgio Oldrini, in carica dal 2002. Sotto processo è finito l’intero sistema sestese che aveva il suo perno in Filippo Penati, ex vicepresidente della Regione ed ex sindaco della città per due mandati.

Il centrosinistra non ci sta a perdere la roccaforte in cui comanda da quasi 70 anni, quella Stalingrado d’Italia che è stata luogo simbolo della resistenza, città operaia e poi fortino rosso asserragliato dall’ascesa di Silvio Berlusconi e della Lega. In ballo non ci sono solo i simboli ma anche i numeri: con i suoi 83mila abitanti Sesto San Giovanni è il comune più grande nell’intera provincia di Milano chiamato al voto. Così, mentre il terremoto giudiziario (ancora in corso) ha tolto di mezzo Penati, raggiunto da avvisi di garanzia e indagato anche per i rapporti tra la società Milano-Serravalle e la Provincia, il sindaco uscente Oldrini è riuscito comunque a far prevalere il Pd alle primarie di gennaio. La candidata è Monica Chittò, assessore uscente alla Cultura, sostenuta da Pd, Sel, Italia dei valori, Federazione della sinistra (Prc+Pdci) e la lista Socialisti per Sesto.

Mantenere posizione dopo gli scandali non sarà facile. Al centrosinistra serve il miracolo. Non a caso la campagna elettorale della Chittò è stata “benedetta” il 4 aprile scorso da Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e outsider della politica cui è riuscita l’impresa di espugnare il capoluogo lombardo strappandolo al centrodestra dopo quasi vent’anni. Alla Chittò, entro il sei maggio, il compito più difficile: convincere i sestesi che sia possibile la discontinuità nella continuità. Di fronte a una città traumatizzata, questo il secondo elemento della competizione sestese, la scelta di tutti i partiti è di affidarsi a candidati donna. Lo fa il centrosinistra con la Chittò e gli altri seguono a ruota.

Altro fiocco rosa è quello della lista civica Giovani Sestesi di Paolo Vino che candida l’imprenditrice Alessandra Aiosa, pronta a dare battaglia sul recupero delle aree Falck e sui temi della cultura e dello sport. Nel suo programma il tentativo di convincere Massimo Moratti a costruire lo stadio dell’Inter proprio nelle aree dismesse finite al centro dell’inchiesta-scandalo. Il Movimento 5Stelle di Beppe Grillo ha pure puntato su una donna, Serena Franciosi, uscita vincente dalle primarie interne (ma c’è anche il gruppo dei «Grilli sestesi» che si presenta con la lista civica “Per Sesto 2012” e candida il musicista Gianluigi Nuccini).

A destra prevalgono divisioni marcate che potrebbero finire per fare il gioco del centrosinistra. Dopo settimane di trattative serrate il Pdl ha scelto la docente universitaria Franca Landucci, capogruppo in consiglio comunale, cattolica, vicina a Cl. La coalizione di centrodestra, persa la Lega, ha imbarcato La Destra, facendo prevalere al proprio interno la linea degli ex aennini e arginando l’influenza dei berlusconiani. Una mossa che potrebbe favorire, indirettamente, Gianpaolo Caponi, avvocato, presidente di uno dei due Lions club locali, attivo nel mondo del volontariato, cattolico. La sua lista (Sesto nel cuore) recluta esponenti dalla società civile, dell’imprenditoria e delle associazioni. Ha avuto molta pubblicità grazie alla candidatura di Alessandro Staffelli, dentista, fratello del ben più noto Valerio, inviato di Striscia La Notizia. Con Caponi c’è poi il Terzo polo, che a Sesto si presenta proprio con questo nome senza simboli di partito, raccogliendo Udc e Fli. Anche la Lega Nord ha impiegato molto tempo per fare chiarezza a darsi un candidato.

Alla fine il Carroccio si è ricompattato sul nome di Celestino Pedrazzini, ex senatore e vecchia conoscenza sestese. I Verdi puntano sul capogruppo in consiglio comunale Orazio La Corte, che corre per due liste: Per Sesto etica, civile, solidale, Ecologisti e reti civiche Sesto S. G.

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