Leggo oggi sul Corriere della Sera la nota della Regione Lombardia: “La Regione diffida chiunque dal definire uno scandalo nella sanità lombarda la vicenda che interessa la Fondazione Maugeri. Infatti la stessa Fondazione Maugeri è una azienda privata, una delle 880.000 aziende private della Lombardia. La Regione non ha né il dovere né il potere di controllare ciò che avviene in una di queste aziende. La Regione non è minimamente implicata nella vicenda”.
Mi viene molta voglia di farmi diffidare, oppure devo aver capito male.
Allora pongo qualche domanda al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che spero, questa volta, mi risponda. E già che c’è se riuscisse a rispondere anche alle domande che volevo fare durante una trasmissione che ha deciso di abbandonare.
- Presidente Formigoni non crede che una Fondazione a carattere scientifico, seppur privata, che tratta la salute delle persone della sua Regione, debba non essere considerata allo stesso livello di una azienda zootecnica?
- La Fondazione Maugeri esegue o non esegue prestazioni con il Sistema sanitario nazionale?
- E’ vero o non è vero che molta attività della Fondazione è di riabilitazione e in quell’ambito il controllo è difficile e facilmente “modificabile”?
- Se la domanda numero 2 ha valenza positiva non crede allora che i controlli su dove vanno i rimborsi per prestazioni debbano essere quanto meno “inerenti” visto che i soldi sono dei cittadini, pazienti o meno?
- Come si può, presidente Formigoni, non considerare quantomeno simile lo scandalo San Raffaele e questo appena scoppiato, di proporzioni ben maggiori, il cui cardine sembra essere ancora una volta Daccò?
- Presidente Formigoni, tutti sanno che in barca la convivenza senza amicizia “vera” è molto difficile, di cosa parlavate tra un tuffo e un altro con Daccò?
- In questo periodo tutti i partiti “non sapevano” (Lega di Belsito, Margherita di Lusi per fare due esempi) anche lei, il suo partito, il suo assessore alla Sanità, la sua giunta, non sapevano o non vogliono sapere dove vengono investiti i nostri soldi e se per investirne di più, e magari “distribuirne”, le richieste di rimborso non siano proprio “appropriate”?
- Non crede che il sistema di controllo non controlli un bel niente?
- La giunta comunale di Milano capeggiata da Pisapia, che è “il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio”, a cui è affidato, dal decreto legge Bindi 299/99 poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore delle Asl, si è mai “informata”?
- Signor Presidente non crede, e glielo chiedo ancora, che sia giunto il tempo di dire basta e di liberare quella sedia?