Un’azione violenta, preparata sin nei minimi dettagli. I talebani hanno sferrato un attacco coordinato in grande scala in sette zone di Kabul e un commando è stato respinto dalle forze di sicurezza mentre tentava di fare irruzione nel Parlamento afghano. Lo hanno reso noto l’Isaf e un portavoce del Parlamento, Qudratullah Jawid. Diversi parlamentari, inoltre, si sono uniti alle forze di sicurezza per difendere la sede dell’assemblea legislativa dall’attacco. I rappresenti hanno riferito ai media di essere saliti sul tetto dell’edificio e che da lì partecipano alla battaglia. “Sono un rappresentante del popolo”, ha detto alla Reuters Naeem Hameedzai, deputato di Kandahar, “e devo difenderlo”.
Gli attentati di oggi a Kabul sono: “una ritorsione per le copie di corano bruciate in una base Nato, per il video dei marine che urinano sui cadaveri di nemici e per il massacro del sergente Usa a Kandahar”. Con queste parole il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, spiega le motivazioni della campagna di primavera iniziata oggi. E minaccia: “Ci saranno altri attacchi simili”.
I servizi di intelligence afghani(Nds) hanno sventato un progetto di attentato nei confronti del secondo vicepresidente afghano, Karim Khalili, messo a punto da un gruppo legato alla cosiddetta Rete Haqqani. I talebani hanno annunciato di aver attaccato il quartier generale del presidente afghano, Hamid Karzai. Karzai è stato trasferito in un’area più sicura mentre gli edifici presidenziali sono stati chiusi. Quando sono cominciati gli attacchi, il presidente stava discutendo con i parlamentari il bilancio finanziario.
Sotto attacco anche il quartiere super protetto delle ambasciate, Wazir Akbar: una granata ha centrato una residenza usata dai diplomatici britannici e due razzi hanno colpito una torre di guardia dell’ambasciata britannica, con raffiche di mitra che hanno colpito anche la residenza privata dell’ambasciatore. Le sirena d’allarme delle sede diplomatiche straniere ha invitato tutti i componenti degli staff a mettersi al riparo, lontano dalle finestre.
Tre razzi sono piovuti su un supermercato frequentato da stranieri vicino all’ambasciata tedesca. I talebani hanno rivendicato l’offensiva che ha riguardato anche altre province afghane e in cui, hanno fatto sapere, sono stati impiegati “molti kamikaze”. In tal senso, il portavoce dei ribelli, Mujahid, ha denunciato anche che a Kabul è in corso un attacco contro l’ambasciata tedesca, oltre che contro basi militari. “Decine dei nostri coraggiosi mujahiddin armati in modo pesante stanno partecipando alle operazioni di oggi a Kabul, Logar, Paktia, e nella provincia di Nangahar” ha detto Mujahid, il quale poi ha aggiunto che la raffica di attacchi di oggi rappresenta “solo l’inizio dell’offensiva di primavera”. L’offensiva, ha annunciato il portavoce, “è stata pianificata da mesi”.
Nella capitale i guerriglieri si sono asserragliati a piani alti degli edifici da dove hanno sparato sui militari afghani e americani intervenuti per fermarli. Uno di loro è stato ucciso dai poliziotti al primo piano di un palazzo in costruzione vicino al Parlamento. L’hotel Kabul Star, uno dei più nuovi della capitale, è stato assaltato ed è in fiamme. Assaltata anche l’ambasciata iraniana, mentre razzi avrebbero colpito l’ambasciata russa. Nel quartiere delle ambasciate si trovano anche il palazzo presidenziale e la rappresentanza dell’Onu. Non si ha al momento notizia di vittime tra i civili o tra i militari. Dalle 14 circa locali (le11.30 in Italia), si combatte anche a poche decine di metri dall’ospedale di Emergency, nel centro della città. Lo ha reso noto la stessa associazione. Il personale internazionale e locale del centro chirurgico di Emergency ha attivato la procedura di mass casualties, per gestire un eventuale afflusso massiccio di feriti.
Come sottolineato dal portavoce, inoltre, i talebani sono andati all’attacco anche in altre zone del Paese. Diverse persone sono rimaste ferite in un attentato kamikaze davanti all’ingresso dell’aeroporto di Jalalabad, nell’est. Quattro attentatori suicidi sono stati fermati mentre cercavano di varcare l’ingresso dello scalo e due di loro sono riusciti ad azionare le cinture esplosive mentre altri due sono rimasti feriti e sono stati arrestati. Secondo quanto riferisce la BBC, inoltre, un altro attentatore suicida si è fatto esplodere nel centro di Jalalabad. Sempre nell’est, a Gardez, un commando con cinture esplosive ed armi ha assaltato e occupato una struttura della polizia. Due studenti universitari e due civili sono rimasti feriti.
Il governatore della provincia al confine con il Pakistan di Nangahar, Ahmad Zia Abdulzai, ha denunciato che le esplosioni a Jalalabad sono state quattro, una di queste contro un ufficio della forza della Nato Isaf. Gli scontri in questa città, così come nelle altre località colpite in tutto l’Afghanistan, proseguono. Almeno due assalitori hanno occupato un palazzo del governo a Pul el Alam, la capitale della provincia di Logar e un altro commando armato controlla un altro edificio pubblico a Gardez, la capitale della provincia di Paktia, da cui continua a sparare contro le forze di sicurezza, ha reso noto il ministero degli Interni. I ribelli, inoltre, hanno occupato un palazzo di quattro piani vicino al compound del capo della polizia nella provincia orientale afghana di Paktia. Lo ha riferito un testimone. Un elicottero della Nato stava sparando sull’edificio.
La Farnesina, intanto, ha fatto sapere che “non si registrano per il momento situazioni di pericolo che coinvolgano connazionali o personale italiano in servizio a Kabul” e ha sottolinea di seguire da vicino, attraverso l’Unità di Crisi ed in continuo raccordo con l’Ambasciata a Kabul, l’evolversi della situazione nella capitale afghana e nelle varie aree del Paese. A settembre in un analogo attacco a Kabul contro l’ambasciata Usa e il quartier generale della Nato erano morte almeno sette persone. Il nuovo attacco potrebbe segnare l’avvio della consueta offensiva di primavera dei talebani, che arriva a due anni dal 2014, quando dovrebbe essere completato il ritiro delle truppe straniere. Anche il centro operazioni dell’Isafin Afghanistan, noto come Camp Warehouse, 10 km a est di Kabul, sarebbe stato attaccato dai talebani nell’offensiva lanciata oggi. Sul posto sono in azione truppe turche e greche. E fra i soldati Isaf c’è un decesso nella parte orientale del paese, il militare è rimasto vittima di un ordigno rudimentale. E’ il quattordicesimo da aprile e il trentacinquesimo dall’inizio dell’anno.
Difficile, al momento, stabilire le conseguenze degli attacchi in termine di perdite di vite umane. In tal senso, la tv indiana Cnn-Ibn di New Delhi ha detto che sarebbe di almeno 16 morti il bilancio provvisorio dell’offensiva dei ribelli. L’emittente, citando fonti afghane, non ha precisato tuttavia dove si sarebbero registrate le vittime segnalate. Nel conto dei morti, ci sarebbero anche i kamikaze che si sono fatti esplodere e quelli, almeno due, che sono stati uccisi dalle forze di sicurezza afghane a Kabul. In precedenza fonti della Nato nella capitale afghana avevano indicato di non avere notizie di vittime causate dagli attentati.
I combattimenti, a quanto riportano le autorità militari afghane, sono terminati nelle province di Paktia e Nangarhar, ma continuano nel centro della capitale afghana, compresi i mercati nei quali si riforniscono gli espatriati occidentali.
Il Centro chirurgico di Emergency a Kabul ha ricevuto le prime vittime degli attacchi di oggi. Tre soldati afgani sono arrivati già morti. Lo rende noto l’organizzazione umanitaria secondo cui tre civili sono arrivati con ferite da arma da fuoco e uno di loro, in condizioni gravissime, è in questo momento in sala operatoria. Secondo Emergency, i combattimenti hanno subito una breve pausa e alcune strade sono state riaperte consentendo l’arrivo dei feriti, ma gli scontri sono ripresi con la violenza di prima. Nei pressi dell’ospedale, a poche decine di metri, si continua a sparare.
L’Ansa comunica un bilancio provvisorio di almeno 11 morti, di cui cinque kamikaze e tre soldati. Il maggior numero di vittime, sei fra cui tre civili, è a Jalalabad dove è stata attaccata una base del Gruppo di ricostruzione provinciale civile-militare vicino all’aeroporto del capoluogo della provincia di Nangahar. Due attentatori e 3 soldati sono invece stati uccisi a Kabul. Le forze della Nato in Afghanistan rendono noto che almeno 14 insorti, fra quelli che hanno preso parte all’attacco sferrato oggi a Kabul e in altre città del paese, sono stati uccisi, mentre14 agenti della polizia afghana sono stati feriti insieme a nove civili.