Conto alla rovescia sull’asta per il digitale terrestre. Il governo infatti ha presentato un emendamento al dl fiscale in commissione Finanze della Camera che annulla il cosiddetto beauty contest. Le frequenze, quindi, saranno assegnate a titolo oneroso “mediante gara pubblica indetta, entro 120 giorni dall’entrata in vigore del presente articolo, dal ministero dello Sviluppo economico sulla base delle procedure stabilite dall’Autorità per le garanzie delle comunicazioni”.
La norma prevede l’assegnazione delle frequenze “ad operatori di rete sulla base di differenti lotti, mediante procedure di gara aggiudicate all’offerta economica più elevata anche mediante rilanci competitivi, assicurando la separazione verticale tra fornitori di programmi e operatori di rete”. Questo uno dei criteri indicati all’Agcom a cui spetterà adottare le necessarie procedure per la gara. L’Authority inoltre, sentiti i competenti Uffici della UE dovrà attenersi ad alcuni criteri. Tra questi “l’aggiudicazione all’offerta economica più elevata, anche mediante rilanci competitivi; la partecipazione alla gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non discriminatorie”, in modo da rendere “più facile e meno oneroso accedere al mercato televisivo”. Infine la “fissazione dei criteri e delle priorità per favorire i fornitori di programmi nuovi entranti e l’innovazione tecnologica” oltre alla “composizione ottimale dei diversi lotti messi a gara e modulazione della durata dei diritti d’uso delle singole frequenze”, per garantire la “tempestiva destinazione delle frequenze secondo la disciplina dello spettro radio stabilita dalla Commissione europea e dagli organismi internazionali competenti, con particolare riguardo agli obiettivi della agenda digitale nazionale ed europea”.
Il presidente della commissione Gianfranco Conte si è riservato “di verificare con il presidente Fini l’ammissibilità dell’emendamento del governo” e il responso verrà dato domani mattina alle 10,30, termine ultimo anche per presentare eventuali sub emendamenti. Il tutto verrà votato entro le 14, quando si chiuderà l’esame del decreto fiscale.
La decisione ribalta quella del precedente governo che con il ministro Paolo Romani aveva stabilito di assegnare gratuitamente le frequenze, ed era già stata delineata nei giorni scorsi. I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di più frequenze, modulabili per macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate sopra la banda 700, saranno assegnate per un periodo di tempo più limitato in quanto, coerentemente con le future decisioni comunitarie, potranno essere destinate a servizi diversi da quelli televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste, a operatori di TLC.
Secondo Vincenzo Vita, componente Pd in Commissione Vigilanza Rai, “la scelta del governo di presentare un emendamento al dl fiscale per annullare il beauty contest è un segnale positivo” e Antonio Di Pietro si augura che “il governo passi dalle parole ai fatti”.